Riuscite ad immaginare un gruppo americano dedito ad un sound in bilico
fra Hawkwind, Klaus Schulze e Tangerine Dream? Se non ci riuscite
provate ad ascoltare questi Quarkspace, sono incredibili! Il loro
space rock down tempo sembra essere uscito direttamente dai lontani
seventies, invece sono un gruppo in piena attività. Si sono
formati nel 1984, ma il primo album arriva solo nel 1996, da allora
la loro discografia si è allungata e fra uscite ufficiali,
side projects e altro conta quasi venti titoli.
Drop è stato realizzato nel 2001 ed è un album in classico
stile space rock, con influenze cosmic music, poca elettronica e tanto
rock. Musica lenta e riflessiva, che accompagna l’ascoltatore
in un viaggio intergalattico particolarmente intrigante. Pur essendo
americani i Quarkspace non hanno niente che faccia pensare alla loro
origine, non sono straripanti, easy listening o superficiali come
alcuni loro compatrioti, piuttosto sono veramente profondi e emozionanti.
La track list propone dodici composizioni molto varie sia in composizione
che in durata con una suite conclusiva che supera agevolmente i sedici
minuti, i canoni del genere sono tutti rispettati e nel songwriting
ispirato dei nostri troviamo un po’ di tutto, dalle passeggiate
cosmiche sul suolo lunare, a delle bucoliche finestre su un pianeta
incontaminato simile ad una terra in cui l’uomo non ha mai messo
piede. Ci sono brani declamati come se fossero poesie, quasi alla
Doors, poi ci sono bellissime cavalcate lisergiche. Davvero bravi
e anche piuttosto solari questi musicisti che per oltre settanta minuti
riescono ad intrattenere senza mai stancare.
Drop è un piccolo gioiello space rock, se fosse uscito negli
anni settanta sarebbe un super classico, ma se ci sono ancora in giro
degli amanti di questo genere allora non devono farselo scappare.
GB
Altre recensioni: Spacefolds 7; Node
in Peril; Spacefolds 8
Sito Web
Artisti correlati: Church of Hed
|