Queen: una delle migliori rock band del passato, aizzatori di folle,
i cui inni generazionali riverberano amabilmente nella mente di grandi
e piccini, a memoria, come si conviene per ciò che è
effettivamente mitico.
Tanto azzardata e contestata la proposta di Brian May e Roger Taylor,
una delle chitarre più celebri del mondo e un esimio immenso
autore oltre che batterista, di ricomporre mantenendo il nome Queen,
la band, orfana del mito Freddie Mercury e del bassista John Deacon,
che senza Freddie non volle mai una reunion.
Freddie era i Queen. I Queen erano Freddie. E questo è effettivamente
vero, inassodabile realtà uditiva, live, visiva, filosofica,
deontologica e pura. Ma nella pratica, il sodalizio tra May e Taylor,
con quella meravigliosa voce blues-rock che è Paul Rodgers
(ex Bad Company e Free), è in primis un tributo proprio a Freddie,
alla sua figura, alla sua meraviglia. Un ricordo perpetrato attraverso
i continui live immensi, e anche attraverso questo disco, "The
Cosmos Rocks", che ha la propria forza e la propria valenza filologica
nell'essere così distante dai capolavori made by Queen, vuoi
per la vocalità differente, vuoi per una scelta musical-sonora
assolutamente distante.
Nell'album, tanto criticato, ma solo in paragone al nome Queen, più
che per la sua reale validità artistica che è a dir
poco ottima, ogni canzone rievoca i fasti della chitarra di May, il
cui suono è indiscutibilmente unico e facilmente riconoscibile,
la scrittura di Taylor, tra il rock più puro, l'hard rock,
la ballad e il pop, nel senso di popolare e fiero, come le stesse
canzoni passate delle band di Rodgers, ma non si confronta con le
mitiche canzoni dei Queen, nè ostenta un paragone con il compianto
Freddie. L'album vuole essere un tributo, un ricordo, una lascito
artistico di eccellente fattura a ciò che quell'esimio artista
lasciò al mondo, a ciò che quella band fece per l'umanità,
per l'emozione collettiva e privata che solo i Queen e pochi altri
al mondo riuscirono a mescolare magicamente ed eternamente.
Così "The Cosmos Rocks" contiene 14 canzoni pregevoli,
azzeccate, quasi tutte fattibili singoli, ottime nella qualità
di scrittura, armonicamente centrate, fantastiche tecnicamente, con
in più proprio quella vocalità così passionale,
piena e blues di Rodgers, a rendere il pacchetto ancor più
malinconico, pur nella tematica cosmica, appunto. Ed è questo
il bello: l'innovazione, la capacità di rendere omaggio ad
un mito ineguagliabile con canzini che non sfiorano minimamente il
suo contributo, ma che sono ottime ugualemtne. Non ci si paragona
ai miti, e l'accoppiata Queen + Paul Rodgers sembra averlo capito,
proponendo brani sapientemente gustosi, ma giustamente differenti
dal passato Queen. Così tra il rock'nroll di "Cosmos Rockin'",
all'aor di "Time To Shine", alla bella "Still Burnirng",
alla ballata "Small" con duetto May-Rodgers, a "Warboys"
alla più pop "We Believe", "Call Me", "Voodoo"
altamente blues, "C-lebrity", primo singolo facilemnte fruibile
e alla U2, "Through The Night", splendida tra melodia, epicità,
rock e ritmo, il disco passa velocemente, mancando forse di reale
originalità, ma assolutamente piacevole, pieno, ricco e a tratti
maestoso.
L'unico problema è che il confronto è immenso. Tutto
qui. "The Cosmos Rocks" è un ottimo disco. Bisogna
capirne l'essenza e sviscerarla dal passato. Freddie Mercury e i Queen
sono inarrivabili, ed è prezioso ogni contenuto celebrativo,
rimembrante e fiero. IR
Live Report: 2008
Sito
Web
YouTube: "The
Show Must Go On" live
|