QUEEN &
PAUL RODGERS, at DatchForum di Assago (MI) 28/09/08 di Ilaria Rebecchi, foto di Ilaria Rebecchi |
Serata indimenticabile ed emozionante all’ultimo respiro. Così Brian May, Roger Taylor, Paul Rodgers, con i validissimi Danny Miranda al basso, Spike Edney alle tastiere e Jamie Moses alla seconda chitarra, nella formazione che da qualche anno prende il nome di Queen & Paul Rodgers, hanno infiammato di ricordi e sensazioni sonore e visive il DatchForum di Assago (Mi), in una tiepida serata di fine Settembre. |
Celebratori innovativi e tradizionalisti della musica mondiale, sovrani dell’hard rock storico e più cha mai attuale, la band ha spaziato tra energie incontrastate, malinconie soavi, liriche penetranti e le classiche sonorità made by Queen che hanno reso così celebre la band regina del rock dagli anni ’70 ad oggi. |
Orfani di quell’ugola d’oro che Freddie Mercury sapeva esaltare unendovi una presenza scenica da urlo a riempire le piazze di tutto il mondo, fino a far cantare e battere le mani anche le ultime file dello stadio di Wembley, ad esempio, senza quella personalità così rock, accesa, focosa, incontrastata imperatrice dei palchi, raffinato veicolo di emozioni in musica e parole come mai nessuno fece in precedenza, i Queen potevano spegnersi con la scomparsa del loro leader incontrastato. Invece fu la volontà di May e Taylor a ridare coraggio allo stesso progetto originale della band, al solo fine di esaltarne i successi passati, e celebrare lo stesso mito con cui percorsero la scalata del rock universale, Freddie Mercury, appunto. |
E così oggi, a circa 17 anni dalla morte prematura di Mercury, e con 4 anni di esperienza live con quel Paul Rodgers che ha il duro compito di far rivivere il mito attraverso la sua meravigliosa voce, senza diventarne però né vittima né emulo, ma nell’assoluto rispetto della personalità possente di Freddie, che aveva nelle proprie canzoni l’abito ideale per ogni sua esibizione, i Queen ne esaltano ancora il ricordo con totale riverenza e malinconia, affrontando, assieme ai nuovi brani proposti nel recente album “The Cosmos Rocks”, e a qualche perla di Free e Bad Company, come la celebre “All Right Now” di Rodgers, le canzoni chiave di generazioni di fan e non solo, colonna sonora di attimi e decenni, cambiamenti e passioni. Le storiche canzoni targate Queen, e dotate ancora di tutta quella carica esplosiva e trascinante come un tempo. |
Un live ricco di sfaccettature e momenti ad alto tasso emozionale, con l’evocazione sempre perfetta e assoluta di brani d’ogni genere, dalle più recenti “C-lebrity” e “Cosmos Rockin’”, alle datate e movimentate “I Want To Break Free”, “Hammer To Fall”, “Crazy Little Thing Called Love”, “Fat Bottomed Girl” e “Another One Bites The Dust”. |
I momenti maggiori si sono toccati negli assoli di May, anche interprete in “Love Of My Life”, perfetto e sempre coerente col proprio ineguagliabile stile in “Bijou” ad esempio, al termine del cui assolo il video-wall alle spalle della band ha riproposto lo stesso Mercury nelle immagini più salienti e memorabili della propria carriera, il tutto coronato dalla sua stessa voce a cantare il pezzo. E ancora l’assolo della personale “Last Horizon” (di Brian May, tratto dal suo album solista “Back To The Light”). |
E come non menzionare la performance di May e Taylor insieme con “’39”, a cui ha fatto eco l’assolo alla batteria di Taylor che ha visto il ricomporre ritmato del proprio complesso strumento a suon di ritmi serrati, fino alla performance cantata dallo stesso Taylor di “I’m In Love With My Car”. Poi il manifesto più noto della musicalità made by Queen, dall’incredibile “Bohemian Rhapsody”, iniziata dalla voce di Mercury, continuata da Rodgers, e terminata in un fantastico e commovente trio vocale tra i due e il pubblico nelle ultime note, o ancora la “Radio Ga-ga” di tayloriana scrittura che ha infiammato il coro del palazzetto, la meravigliosa “The Show Must Go On” che è parsa uno splendido tributo ulteriore allo stesso Freddie e ha provocato più d’una lacrima d’emozione. |
Infine le storiche “We Will Rock You” e “We Are The Champions”, conclusiva prima della nota reale conclusione del concerto, che, come è tradizione per i Queen dal 1974 ad oggi, si chiude con l’inno inglese “God Save The Queen” ri-arrangiato dallo stesso May. |
Eccellente
impatto live, passione, brividi, saggezza emotiva e musicalità
totale, voci assolute, energia, rock’n’roll puro, melodie
trasognanti, ricordi, malinconia, riverenza, voglia di infiammare
il pubblico: i Queen ci sono ancora, Paul Rodgers, May e Taylor li
fanno rivivere nel ricordo dell’anima più piena ed adrenalinica
del loro compianto frontman: Freddie Mercury. |