Rock Impressions

RAIN - Headshaker
Self

Penso che potrebbero essere in pochi quelli tra di voi che si ricordano di questo gruppo bolognese, ma il combo è in attività fin dal lontanissimo 1980. Una storia difficile e sofferta con continui cambi di line up e grandi difficoltà per realizzare i pochi dischi che costellano la storia della band, e pensare che hanno supportato anche il mitico Paul Di Anno nel 2001 e nel 2002.

Questi veterani di ferro tornano finalmente con un nuovo album, il quarto della loro travagliata discografia, con un live album registrato nel '98 e mai pubblicato. La musica è diretta ed esplicita, si tratta di heavy metal quintessenziale, senza compromessi e senza lustrini. Sano Heavy di stampo NWOBHM, che si ascolta tutto d'un fiato, soprattutto per chi, come me, è cresciuto ascoltando Iron, Tygers, Girl School, Saxon, Motorhead, Raven, Twisted e Judas (ma l'elenco completo sarebbe mooolto più lungo). Magari ci fosse un vero e convincente revival di quel periodo.

L'album parte con l'anthemica "Headshaker", una cavalcata rabbiosa con il singer Alessandro Tronconi che si dimostra potente e motivato, il gruppo c'è e si sente che gli anni di duro lavoro hanno affinato i nostri. "Rocker Ram" è più cadenzata e meno arrabbiata, ma è così stupendamente old fahioned che mi sembra di essere più giovane di vent'anni. "Face the Blizzard" è una song epica che ricorda i Manowar di Fighting the World, mentre "Viking", pur restando in campo epic è una track più dura e drammatica. "Yellow Putrefaction" è molto glam, con un giro di rock 'n' roll molto stradaiolo. Dal primo album viene riproposta "Only Your Dreams", che mi piace in modo particolare, per il suo alternare parti più cadenzate ed espressive ad altre più veloci e grintose.

Bel disco di onesto true metal come non se ne sente più da tempo. GB



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