Rock Impressions

Red Onions - Diario d'un Uomo  Qualunque RED ONIONS - Diario d'un Uomo Qualunque
Red Onions Records
Distribuzione italiana: si
Genere: Prog
Support: CD - 2010

Quando il Rock più eclettico, denominato generalmente Progressive, si incontra con la musica d’autore, spesso nascono belle emozioni. Non necessariamente la musica deve essere colta o logorroica, tantomeno scialba e sfruttata, c’è un posto dove essa si sposa con l’arte e risiede a volte in quelle band che non ti aspetti. I Red Onions sono umbri, precisamente di Perugina e suonano assieme dal 2004. Il loro primo risultato musicale è un singolo dal titolo “Libero Fuori” del 2009, mentre questo concept album “Diario D’Un Uomo Qualunque” è il loro debutto ufficiale. Il diario è suddiviso in undici capitoli, dove la musica si alterna a diversi generi, spaziando dalla psichedelìa al Prog più chitarristico, fino a giungere ai gia citati territori della musica cantautoriale. Molti di voi affermeranno che non si può trattare di Progressive Rock, in quanto nella musica non ci sono tastiere, invece se intraprenderete questo percorso con noi, noterete che di spunti storici ne affiorano a volontà. Non mancano riferimenti a band storiche italiane , quale PFM oppure i più acustici Osanna e appunto il cantautore Prog degli anni ’70 Claudio Rocchi.

Una musica a tratti anacronistica, dove risiede inalterata l’essenza degli anni ’70, quando la sera ci si incontrava per suonare assieme e parlare guardandoci negli occhi e non avanti ad uno schermo freddo e piatto. Forse suonare oggi tutto questo è alquanto penalizzante, non per demeriti degli artisti, in quanto la società è cambiata, anche se c’è un ritorno alla curiosità, almeno da parte delle giovani generazioni verso questa musica passata. I Red Onions sono Davide Grillo alla chitarra e voce, Leone Pompilio alla chitarra e voce, Ali Adamu al basso e voce e Marcello Mangione alla batteria.

Si comincia con il “Prologo”, una radio che scorre fra le frequenze, fermandosi su stazioni che leggono le news. Sopra un arpeggio chitarristico si sente parlare di pedofilia e molto altro, questo per mettere subito all’erta l’ascoltatore su quali argomentazioni sociali si va a discutere nell’opera in questione. E’ quindi “Diario D’Un Uomo Qualunque” che ci porta dentro il contesto, analizzando il potere mediatico e le conseguenze di una guerra. Chitarre elettriche tessono tappeti sonori che reggono la durezza di questi testi, per poi lanciarsi in fughe strumentali qui decisamente Progressive. Ancora più Rock è “Numinosa Diagnosi”, scarna e diretta nelle sonorità quanto trascinante nei riff che solo successivamente lasciano lo spazio al lato più cantautoriale della band. Le doti tecniche affiorano in “Night Time Blues”, canzone cantata in inglese che da il meglio di se nell’assolo finale di chitarra. Una chitarra acustica apre “Epitaffio Per La Prima Morte Di Un Sogno”, canzone che potrebbe aver scritto benissimo un Ivano Fossati più ispirato. Anche lo stile vocale tende a rimarcare il periodo e lo stile, per poi lanciarsi nel solito turbinio Rock al quale i Red Onions credono fermamente. “Paesaggio Notturno” è eroticamente ruvida, mentre “Ricordo Di Bimba” racconta il lato intimistico della band. “Serpenti” ritorna a fare capolino nelle scale più Progressive, alternandosi a riff Hard Rock. “Occhio Del Giorno” ha il profumo degli anni ’70, entra in testa ed estranea l’ascoltatore, ammaliandolo con le sue strumentazioni acustiche, molto spesso radicate nella psichedelìa passata. “Disarmonico Allegro” fa ancora riflettere, un mix della loro complessa personalità , mentre il disco è chiuso da “Epilogo?”, praticamente la ripresa del “Prologo”.

I Red Onions hanno realizzato un lavoro sincero e profondo, toccando argomentazioni di non facile narrazione, per cui vanno ascoltati, perché sono le classiche band che non potranno mai avere un ampio palco mediatico su cui proporre le proprie idee. Consiglio loro di lavorare meglio sulle parti vocali, non sempre all’altezza della situazione, ma questa è solo una mia idea, magari ad altri invece piace così. MS


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