Gilda Reghenzi è una cantante di origini bresciane, che da
autodidatta si è fatta strada nel mondo della musica, ritagliandosi
uno spazio dove ha dato prova del suo talento. Spesso al fianco di
Omar Pedrini (ex Timoria), vanta un curriculum di tutto rispetto,
in un panorama che non è certamente favorevole, ha dimostrato
negli anni di poter spaziare con disinvoltura dalla musica pop al
jazz al rock. Amorevolmente è il suo primo disco importante
come solista ed è stata affiancata da artisti di grande valore
come Ellade Bandini alla batteria (Guccini, Drummeria), Michele Bonivento
al piano e all’hammond (Massimo Bubola, Mike Sponza), Massimo
Moriconi al basso (Mina, Romano Mussolini), Sandro Ghibellini alla
chitarra (varie collaborazioni nel jazz) e infine ai cori troviamo
Anna Di Lena.
Un intro divertente in stile vecchia radio ci cala nell’ascolto
del cd che parte con la vivace “Senza Te”, giocata su
ritmi latin, tra samba e bossa nova, Gilda entra calda e sensuale
e cerca subito di stuzzicare i sensi dell’ascoltatore, quasi
come per stabilire subito un contatto. “Dimmi” è
un jazz molto morbido, d’atmosfera, malinconico, con un testo
che segue la musica con la stessa intensità, Gilda affronta
con sicurezza questo terreno, grazie ad una voce versatile, inoltre
nel brano ascoltiamo anche la voce calda di Kenneth Bailey. “Tic
Tac” è un brano un po’ blues e un po’ funky,
composto dalla stessa Reghenzi, dove Gilda dà sfogo alla sua
ironia, in fondo tutti nella vita abbiamo avuto un rapporto conflittuale
col risveglio e qui ci possiamo ritrovare e riderci sopra con simpatia.
“Gli Anni che Verranno” è una canzone pop d’autore
composta da Massimo Alessi, molto bello il testo e la linea melodica
è di quelle che non avrebbe certo sfigurato nel repertorio
di qualche artista più famoso, non sarebbe certo male come
singolo di presentazione del disco. “Da Qui” esce dall’intuito
musicale di Pedrini e Gilda sembra davvero trovarsi a suo agio in
questo contesto, fra la canzone d’autore e un jazz molto carezzevole.
Con “Lascia e Tutto Sia” si torna ad un jazzy che sicuramente
è molto congeniale alla Reghenzi, interprete intrigante e vellutata,
che ci sa fare e lo dimostra. Di “Confini” mi piace molto
il testo, anche questo di Massimo Alessi, l’impianto è
blues vecchia maniera, Alessi dimostra di essere autore raffinato,
musicalmente prevedibile, ma molto intenso nelle parole. La swingata
“Marjuana Jazz” è un altro brano molto ironico
ancora a firma di Gilda, che dimostra di avere un lato molto graffiante
e pungente, che fa un po’ da contrasto con la sua sensualità
e dà vita a situazioni intriganti. Il secondo brano a firma
di Omar Pedrini è “Ultima Poesia”, dove malinconia
e sentimenti giocano con l’ascoltatore. “Se c’è
una Cosa che Mi Fa Impazzire” è forse il brano più
tecnico del disco, dove la Reghenzi può dimostrare tutte le
sue qualità vocali e riesce bene. Chiude una versione radiofonica
di “Tic Tac”, che spinge più sul lato funk del
pezzo.
Amorevolmente è un disco maturo, ideale per un pubblico non
giovanissimo, suonato con grande professionalità, del resto
i musicisti sono stati scelti con cura, e Gilda ha una dote innata
per il canto e lo dimostra in tutti i contesti in cui si è
cimentata. Non credo che debba dimostrare altro da un punto di vista
puramente tecnico, se non che per spiccare il volo dovrebbe dimostrare
di avere un po’ più di coraggio e cercare di rivolgersi
ad un pubblico più ampio, spingere un po’ di più
sull’acceleratore, non le mancano contatti importanti e le doti
per farlo. GB
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