La Norvegia fa di nuovo parlare di sè con questa band al debutto
discografico. I Rendezvous Point sono un gruppo composto da ex membri
di Borkanagar, ICS Vortex, Leprous e Solefald, nel 2012 in patria
sono stati votati come il gruppo più promettente in ambito
prog e hanno supportato i Leprous nel tour europeo per ben venticinque
date nello scorso ottobre.
Il disco parte con una melodia anonima, però quasi subito entra
una sezione metallica alla primi Pain Of Salvation e anche Tool, con
un incedere epico e drammatico che inchioda. Non è un brano
che penetra al primo ascolto, ma il senso drammatico è potente
e si sente che il gruppo ha carattere da vendere. “Wasteland”
è ancora più cinematografica, melodie molto belle, costruite
su geometrie ritmiche molto ricercate, però ancora sono partiture
che richiedono più ascolti per regalare i propri tesori. Molto
bello il crescendo. Ma se fino ad ora l’impressione era molto
buona, con “Para” si comincia ad avvertire che la grandezza
del gruppo è maggiore di quanto si poteva credere. “Para”
è un brano nervoso, cangiante, prepotentemente drammatico,
con un senso ineluttabile di apocalissi imminente, sembra di ascoltare
un gruppo che ha saputo tradurre la migliore tradizione di King Crimson
e VDGG con un sound moderno e finalmente svincolato dai classici.
In chiusura il brano riesce ancora a produrre brividi forti. In “The
Hunger” esplode una rabbia che prima sembrava essere sottomessa
ad un linguaggio più misurato, qui invece diventa liquida e
riveste ogni singola nota. “Mirrors” sembra offrire un
po’ di respiro, ma è un brano pieno di atmosfere diverse,
quasi una suite, e non mancano momenti di alta tensione. “The
Conclusion Pt.1” è ricca di stacchi e per certi versi
ricorda i Leprous, ma ha una fisionomia propria. “The Conclusion
Pt.2” conclude il discorso senza perdere in intensità,
anche se aggiunge poco a quanto già ascoltato.
Se si pensa che questo disco è solo un debutto, l’impressione
è davvero forte, i Rendezvous Point sono riusciti a piazzare
un album carico di emozioni come pochi al primo vagito… il futuro
del prog è in buone mani. GB
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