Perdonatemi il gioco di parole, ma i Reviver ci fanno “rivivere”
gli anni ’80. Provenienti dall’Olanda si formano nel 1997.
Sin dagli esordi lo stile che sviluppano è quello dell’Heavy
Metal, come gia si può ascoltare nel demo d’esordio dal
titolo “Gates Of Time”.
Nel 2004 si affacciano nel mondo del metallo duro grazie al mini cd
dal titolo “Osiris Eyes” distribuito dalla tedesca Remedy
Records, ma è con questo “Reviver” che i nostri
compongono la loro prima vera opera sonora. Registrato nei Steelworks
Studio in Olanda, sotto la guida di Piet Sielck (Iron Saviour), si
rivolgono ad un pubblico che ama i Crimson Glory ed i Iron Maiden.
La line-up è formata dal batterista Tom Van Veenhuijzen, dagli
ex Montany Patrick Van Maurik (voce) e Stefan Brederorde (basso) e
dai chitarristi Fred Mantel e Tom Heemskerk.
Si comincia con la solita breve introduzione dal titolo “The
Call” per addentrarci in “Osiris Eyes”. Con in pugno
la bandiera della vergine di ferro ci attendiamo di vedere Eddy saltare
fuori da un momento all’altro, ma ciò fortunatamente
non avviene ed il ritmo sale nella successiva “Watch Out”.
Tom corre sopra la batteria, la voce di Patrick viaggia in alto, i
Reviver vogliono dimostrare che ci sono e che non sono solo dei semplici
cloni.
Effettivamente malgrado questi evidenti richiami, gli olandesi sembrano
godere di vita propria.
Sembra di ascoltare un disco degli anni ’80, quelli del periodo
d’oro per l’Heavy Metal in “Gates Of Time”.
Nulla di trascendentale, ma nel ritornello sanno rendersi interessanti.
“Garden Of Eden” , la classe dei Crimson Glory, la robustezza
dei Queensryche emergono nel giardino dell’eden come una vecchia
e saggia quercia. I nostri la sanno lunga sugli insegnamenti del passato,
perfettamente metabolizzati in queste raspose note.
Anche gli Accept di Udo fanno capolino in brani come “Another
Day”, ma sono sempre i Crimson Glory ad essere i più
saccheggiati, soprattutto in “Cycles”. “Rivive And
Survive” è sempre rigorosamente anni ’80 , grezza
e sporca con cori all’Anthrax. Ma il meglio i Reviver lo danno
proprio alla fine con la stupenda “Beyound The Infinite”,
strumentale d’atmosfera con le chitarre del duo Tom & Fred
in poul position.
In sostanza questo è un lavoro onesto, ma come uno dei tanti
che ci sono in circolazione oggi. Sono altresì convinto che
qualcuno di voi ci potrà trovare dei spunti veramente spassosi.
I Reviver sono bravi dunque, ma volete un consiglio? Andatevi a rispolverare
“Transcendence” dei Crimson Glory, allora forse capirete
meglio quello che questi olandesi volevano dire. MS
|