Andare a rieseguire uno dei classici del Progressive Rock di tutti i tempi, necessita sicuramente di passione smisurata ed anche di una dose di scelleratezza. Se poi consideriamo che il lavoro in analisi è il mastodontico doppio del 1975 “The Lamb Lies Down On Broadway” dei Genesis di Peter Gabriel, allora il tutto assume proporzioni ancora più abbondanti. Toccare questo doppio LP sicuramente porta dietro di se una marea di critiche, soprattutto per quello che concerne l’argomento “arrangiamento”. Ma facciamo un passo per volta, intanto dietro al nome Rewiring Genesis troviamo il cantante e batterista dei Spock’s Beard, Nick D’Virgilio ed il produttore sonoro di Nashville e della band Giraffe, Mark Horsby. Al basso c’è Dave Martin, alle tastiere Jeff Taylor e Don Carr alla chitarra.
Suddiviso in due cd il tributo dimostra possedere freschezza sonora, come dicevo prima gli arrangiamenti sono importanti e spostano il suono ovviamente verso uno Spock’s Beard Style. Questo fatto a molti potrebbe dare fastidio, ma d'altronde risuonarlo paro paro alla Genesis non avrebbe avuto un senso logico.

Innegabile comunque l’assenza di quel velo oscuro sonoro e quella malinconia che Gabriel sapeva trasmettere sopra l’interpretazione di Rael, il protagonista del concept. Diciamo che in questa maniera molto del feeling se ne è andato a farsi benedire. Proprio per questo sono convinto che un progetto del genere potrà far storcere il naso a molti ascoltatori, soprattutto a coloro che hanno vissuto i Genesis come una bibbia. Ci sarà dunque chi griderà al sacrilegio e chi invece, grazie alla freschezza sonora, si avvicinerà con curiosità per la prima volta a questo genere di musica. In base a questo, non riesco a dare un giudizio negativo a questa operazione, certamente trascurabile, ma che francamente mi ha divertito molto, soprattutto negli interventi di Sax, tromba e violini. Servono grandissimi artisti per poter rieseguire un mito del Prog Rock ed i Rewiring Genesis francamente lo sono.

Intelligente la scelta nel non voler scimmiottare Peter Gabriel da parte di D’Virgilio, un artista che più passa il tempo e più cresce. Nulla da aggiungere visto che la musica contenuta la conoscete gia, se non altro mi astengo dall’anticiparvi le variazioni di tema, lascio così intatta la voglia di ascoltarlo. Magari chiudo la recensione con una piccola curiosità, i Giraffe erano una band tributo dei Genesis americana e degli anni ’90, proprio con D’Virgilio alla batteria e Kevin Gilbert alla voce e chitarra. MS

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