La
LM Records e l’Andromeda Relics hanno riesumato un’altra
gloria del metal italiano primi anni ottanta, uno di quei gruppi che
ha condiviso insieme ad una manciata di eroi le sorti dell’Italian
Invasion o se preferite della New Wave Of Italian Heavy Metal.
Il gruppo nasce a Forlì nel ’79 ed è sostenuto
da Paul Chain, ma non raggiungono mai la notorietà, sorte di
molti dei gruppi di allora. Nell’86 pubblicano l’Ep “The
Damage is Done” di quattro tracce e poi si sciolgono con un
secondo disco pronto che sarebbe dovuto uscire dopo due anni. Quel
disco oggi ha finalmente visto la luce e ci mostra un gruppo perfettamente
in linea con il sound power metal dell’epoca. Sette tracce in
preda ad un headbanging vigoroso e tenebroso al tempo stesso.
Le composizioni sono ricche di spunti originali, grazie al songwriting
illuminato del chitarrista Maurizio Samorì, anche se non si
tratta di capolavori, piuttosto abbiamo sette tracce oneste e piacevoli,
che scorrono con una freschezza che mantiene inalterato ancora oggi
il fascino di questa musica, almeno in chi come me ha vissuto quegli
anni gloriosi.
I titoli scorrono veloci nel lettore e non lasciano dubbi sulle intenzioni
epico sulfuree dei nostri: “Angel of Might”, “Ghost
Horse”, “Welcome to the Slaughter” e “Murder
in Time”, tanto per citarne alcuni. C’è una certa
ingenuità di fondo e una giovane irruenza che rendono avvincente
questo disco, che non sfigura di certo al fianco dei classici dell’epoca.
Ma dubito che possa attirare altre persone oltre ai nostalgici.
Mette una certa malinconia pensare a quanti veri talenti abbiamo avuto
nel nostro paese e che non hanno potuto esprimersi per tutte le difficoltà
che conosciamo bene, ma questo disco ci permette di provare un sussulto
di orgoglio e di rendere, almeno in parte, un po’ di giustizia.
GB
www.crotalo.com
www.andromedarelix.com
|