Dal nome di questo gruppo si può capire subito che a livello
iconografico si tratta dell'ennesima formazione di ispirazione Tolkeniana,
infatti, sia il titolo dell'album che la grafica del booklet condita
di rune, ma anche la tracklist sono un continuo rimando alla saga
fantasy più famosa del mondo.
La musica proposta è un miscuglio di folk celtico, melodie
arabeggianti con tanto di tablas e riffoni metal dal vago sapore black
con cantato per metà normale e per l'altra metà leggermente
growl. Una miscela piuttosto insolita che rende i nostri piuttosto
originali anche se il risultato finale non mi sembra particolarmente
sorprendente. "The Song of Eldamar" sembra una versione
povera dei Cruachan o degli Skyclad, un po' meglio la cadenzata "Misty
Mountains" con l'intreccio suggestivo di flauto e chitarre arpeggiate
e parti metalliche epiche, ma ancora il gruppo non regge il confronto
con altre formazioni del genere. "Mithrandir", nome efico
di Gandalf il Grigio, è una track arabeggiante così
come anche "Dragon's Lair", questo connubio fra il metal
e le melodie mediterranee è la cosa più interessante
e nuova di questo album anche se suona un po' strana. Chiude l'album
la malinconica "Luthien" dal sapore medioevale.
I Rivendell presentano vari spunti di interesse, ma siamo ancora lontani
dai capolavori del genere. GB
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