Quarto disco, grande passione punk-rock e la capacità di non cadere nella banalità di un genere che, dai divini Clash, è già stato spremuto fino all’osso più e più volte.

I Riverboat Gamblers invece, con il nuovo “Underneath The Owl” compongono piccole perle di punk moderno, senza scimmiottare i più famosi Green Day o Offspring, nella versatile sostanza, tipicamente made in Usa, di unire fruibilità radiofonica a grandi macigni di rock.

Così se live la furia funesta della passione incendiaria per il rock sconvolge il pubblico, su disco il tutto è mitigato da una sostanziosa muscolatura pop che non ne rovina però l’efficacia.

Bella "Victory Lap", o il punk misterioso di "Catastrophe", la rivisitazione country (!!!) di "The Tearjacker" e la splendida "A Choppy", "Yet Sincere Apology", manifesto dell’intero album, materia pop-punk d’avanguardia.

Non saranno i più originali del cosmo, ma sono favolosi. E live stupiscono! IR

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