Rock Impressions
 

INTERVISTA A CLAUDIO ROCCHI
di Antonello Cresti

Nei vinili recentemente usciti troviamo alcune tue registrazioni dal vivo del periodo '73-'76, un momento indubbiamente fertile per la tua carriera artistica, ma anche un momento di rara intensità per la scena musicale e giovanile italiana. Cosa ricordi di questi concerti? Hai una immagine, una sensazione, che sono riaffiorati riascoltando queste registrazioni dopo tanti anni?
R: Due mondi diversi a poca distanza : la prima parte in un club di Padova, in trio, con suoni e modi psichedelici e gente che apprezzava attenta. Pubblico cannabinolico, totale sintonia e un movimento giovanile freak pacifista di stile angloamericano.
Il prog che dilaga e tutti sono conoscitori della scena musicale contemporanea.
Solo due anni dopo allo stadio di Padova, per un evento radicale con comizio a seguire di Adele Faccio per qualche loro campagna referendaria, un pubblico di Movimento assai politicizzato, disincantato, pragmatico, freddino perchè la musica tutto sommato NON è il punto. Un'escursione esagerata. Due mondi opposti in solo 24 mesi.

Sei attualmente impegnato con una serie di concerti. Cosa è la cosa che è cambiata più nel pubblico in questi quaranta anni?
L'incanto, la certezza di potere essere attivi nella società e nel mondo, protagonisti entusiasti e sicuri; magari ingenui ma vivi e pieni di esuberante coraggio. Ora in un mondo ribaltato a etica della crisi gente per lo più demotivata (meno i musicisti che tengono duro), spaventata, senza prospettive e coraggio, schiacciata dal sistema all'angolo del disagio, dell'incertezza del lavoro e della vita. Con poche residue speranze di potere aver ruoli significanti e quasi nessuno impatto nella vita sociale. Non a caso trionfa Facebook in diretta dalle stanze di ognuno...

Seguendo la filosofia del periodo i tuoi concerti degli anni settanta erano infarciti di inediti e improvvisazioni e molti di questi inediti sono contenuti nei vinili appena usciti. C'è un brano che vuoi introdurci in particolare tra questi "lost and found"?
Beh segnalo con entusiasmo certe invenzioni musicale del nostro trio veramente psichedeliche nell'uso di flangers, echi ribattuti, e certi shifts che si facevano con due revox uno in entrata uno in uscita allontanando così le testine di registrazione e lettura di qualche metro, per generare loops analogici antelitteram. Della serie allo stadio invece il taglio politico di impegno e critica dei miei pezzi che ovviamente risentivano del clima del momento. Un inedito Rocchi "sociale" che i più certo non hanno nemmeno sfiorato. L'anno succesivo, stremato dl clima dilagante sarei passato decisamente all'home recording tornando nelle mie corde più classicamente storiche con L'album "Rocchi" e poi "Suoni di Frontiera e, appunto, "Mirage".

Arrivato alla tua "quarta vita" artistica cosa dobbiamo attenderci da Claudio Rocchi?
Il presente? Un delirio di sperimentazione e gioia, entusiasmo ed elezione. Lavoro con Gianni Maroccolo ad un progetto al quale dapprima mi invitò come produttore artistico (bontà sua mi ha stupito non poco) e che invece, in corso d'opera e assai velocemente si è trasformato in intesa pura e collaborazione. Ho scritto e cantato otto pezzi, aggiunto elettronica ai suoi suoni straordinariamente rock industriali. Gianni pensava ad un doppio strumentale che ora diventerà invece un doppio con un'Opera a musiche di base sue ed un mio libretto a canzone. Come nell'ottocento, un libretto affidato ad un autor, nel mio caso anche con inserti musicali. Ci sono anche varie collaborazioni storiche, la slide elettrica dI Giorgio Canali chitarrista dei CSI, il piano di Alessandra Celletti. Ora siamo in preproduzione e più avanti si aggiungeranno salvo imprevisti interventi di Pelù e Ferretti ed altri amici che stiamo contattando. Ma nella festa delle novità schizzerà la più nuova: l'album bypasserà tutta la filiera tradizionale e andremo dritti al pubblico in prevendita attraverso un sito che sarà online tra breve: ogni contributor in prevendita diventerà coproduttore ed il suo nome personalizzerà la copia numerata che riceverà a casa sua a prodotto finito. Co-produttore con Gianni Maroccolo e Claudio Rocchi. Gianni sta anche lanciando in rete un file con una linea di basso chiedendo al popolo dei bassisti, me incluso, di elaborarla al basso. «Multibasso» crescerà così con i contributi che riceveremo via via sino ad essere un pezzo finito. appena saremo pronti con il sito lo segnaleremo ovunque in modo che le prevendite possano partire in prenotazione. Il titolo? Per ora è «nulla è andato perso». Rende onore alla tradizione shiftandola nel presente, E' anche il titolo di un pezzo cantato. Tutto nuovo ma... super hugs a tutti, Grazie Antonello!

di Antonello Cresti


Recensioni: Live 73/4/5 + Mirage



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