Rock Impressions

Barbara Rubin - Under the Ice BARBARA RUBIN - Under the Ice
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Rock Melodico
Support: CD - 2009

La musica è un arte complessa e soggettiva, dove i suoni propinano emozione e l’uomo li ha plasmati a suo piacimento con i strumenti. Ma lo strumento principale è la voce. Chi l’adopera per gridare rabbia assieme al Rock, chi la spinge oltre ogni confine dell’umano con la lirica, chi sperimenta e chi invece da essa pretende armonia ed emozioni a pelle.
Barbara Rubin ama emozionare ed emozionarsi. Voce negli alessandrini Arcansiel, band Progressive Rock da anni in auge, si diletta persino in band Metal Prog come i Loreweaver, questo tanto per far capire la versatilità dell’artista in analisi. “Under The Ice” è il suo primo lavoro da solista, registrato assieme ad altri musicisti fra i quali scorgiamo Paolo Baltaro, chitarrista della band alessandrina e Simone Morandotti. La musica e le parole sono scritte da Barbara Rubin.

Il disco è composto da undici tracce, per la durata complessiva di trentaquattro minuti. I suoni che fuoriescono dal disco sono come la foto in copertina, chiari, delicati e molto femminili, ossia dalle mille sfaccettature e cambiano di colore a seconda dell’umore di chi ascolta. “Under The Ice” non è una vetrina di tecnicismi vocali, piuttosto un puzzle di umori ruffiani, come un felino che ci si sfrega addosso quando vuole delle carezze. Ma attenzione, proprio come tale, non ne vuole tante e quando basta sa graffiare (“Liar”). Paesaggi senza limiti si aprono a noi nell’ascolto di “Angel Heartbeat”, dove la cantante (solo in alcuni momenti) mi ricorda L’Aura. Dal sapore anni ’70 è “Stupid Day”, motivo impreziosito ulteriormente dagli interventi del violino e delle tastiere. Tutto sempre molto delicato, soave e leggiero, un animo solare e gentile. C’è anche un brano in italiano, si intitola “Ero E Sono”, buon duetto voce e piano che sfocia verso un suono strumentale arioso, sovrastato da una prova vocale eccelsa. “Music And Love” si riallaccia allo stile iniziale di “Under The Ice”, mentre “No More Tears” alza la testa e si rende più Rock, pur restando in certi ambiti di relativa delicatezza. Chiude piano, voce e violino di “Orange Roses” questo disco di Barbara Rubin. Un volo ad alta quota dunque, verso paesaggi infiniti, dove si intravedono di tanto in tanto segni di umanità. Un disco che non è Prog, non è Pop, non è Rock, è…. Barbara Rubin e chi non la conosce, forse si perde qualcosa di interessante.

Consigliato a tutti coloro che si commuovono semplicemente con suoni raffinati ed eleganti. Una promessa. MS

Per contatti: lady.rock@tiscali.it

MySpace


Indietro alla sezione R

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |