Da
quando ascolto i musicisti giapponesi uno di quelli che mi è
rimasto più in mente è il progetto Era del chitarrista
Kido Natsuki (Bondage Fruit) e del talentuoso violinista Akihisa Tsuboy
(KBB), per cui ritrovare il primo coinvolto in questo nuovo gruppo
mi ha fatto un vero piacere.
Manco a dirlo i Salle Gaveau sono un gruppo fuori dagli schemi, il
loro intento è quello di fondere il tango con il jazz e il
prog, fondamentalmente siamo nel campo del R.I.O. l’ambito più
sperimentale del prog con una buona dose di world music. Per tango
non dovete pensare a qualcosa di molto canonico, anche se i rimandi
ad Astor Piazzolla sono continui, come ho detto siamo nel campo della
sperimentazione, quindi i suoni spesso sono molto più ruvidi
di quanto ci si possa immaginare, il jazz conferisce profondità
e cerca nuovi orizzonti. I ritmi a volte sono furiosi e particolarmente
veloci, c’è una vivacità che diventa quasi rabbia,
tutto comunque e sempre dominato da una tecnica incredibile dei vari
musicisti coinvolti, con bella evidenza, oltre alla chitarra, del
violino e dell’accordion (una specie di fisarmonica). In un
brano la chitarra diventa anche distorta, i ritmi spesso sono molto
complessi ed articolati e le atmosfere sono tutt’altro che riposanti
o sognanti, piuttosto sono nervose.
Certo è un disco per intenditori, non ha nessuna velleità
commerciale ed esprime un gusto per la ricerca che è assolutamente
elitario, ma sotto le note di questo cd si nasconde un linguaggio
culturale preciso di grande spessore, adatto a chi cerca emozioni
forti. GB
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