Progetto piuttosto ambizioso e culturalmente pregno quello condiviso
dalla poetessa Viviana Scarinci e dal violinista Edo Notarloberti.
La Scarinci ha vinto nella sezione Scrivere i Colori del Premio Grinzane
Cavour ed ha pubblicato una manciata di testi. Edo è un musicista
coinvolto in diversi progetti, come Ashram, Corde Oblique, bellissimo
il suo disco solista edito sempre dalla Ark. I due hanno condiviso
questa avventura artistica, con l’intento di unire musica e
poesia, con uno stile spoken words a tinte neoclassiche, musica da
camera se volete. Non è un episodio del tutto isolato, ma desta
sempre un certo stupore trovarsi di fronte ad un’opera così
complessa, nella sua apparente semplicità. Ai due si aggiunge
anche il contributo della pianista Martina Mollo.
Ci sono delle tradizioni, in particolare ebraiche, per cui la prima
moglie di Adamo non fu Eva, bensì Lilith, questa, pare, non
volle sottomettersi ad Adamo e venne quindi scacciata dall’Eden.
Poi in altre tradizioni è stata anche considerata un demone
(o tale è divenuta a seguito dell’allontanamento dall’Eden),
per diventare più tardi simbolo per la rivoluzione femminista,
insomma un personaggio pieno di richiami e riferimenti, tra l’esoterico
e la modernità. Onestamente non ho colto in quest’opera
dei riferimenti precisi alle tradizioni di cui ho accennato, i versi
della Scarinci sono piuttosto ermetici e ricchi di cenni colti, per
cui non è facile comprendere appieno il significato:
“Se all’assemblea delle forme
i corpi si dimettono
io il tuo ordito sboccio
fiore di questo dolo”
non manca la suggestione nella forza delle parole, però il
senso spesso sfugge. Discorso a parte per le musiche, che sembrano
improvvisate sul declamare dei versi, Edo mette in campo esperienza
e gusto, dimostrandosi raffinato e passionale al tempo stesso. Viviana
declama i suoi versi con trasporto, anche se a volte la sua voce appare
distaccata e quasi asettica, con una cadenza poco armonica. Francamente
ho faticato ad entrare nel senso del testo, che richiede un’attenzione
molto elevata, tale da cannibalizzare le musiche, difficile concentrarsi
sulle seconde se si vuole approfondire l’opera poetica.
Per questo il mio giudizio resta sospeso, pur riconoscendo che l'opera
possiede un certo fascino. GB
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Notarloberti
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