Per
gli appassionati di Lana Lane, Erik Norlander e Rocket Scientists
questo nome è molto familiare, si tratta infatti del loro bassista
di fiducia, che è giunto al terzo disco solista. Ma le sue
collaborazioni sono innumerevoli e non voglio tediarvi con un elenco,
ma vi dico solo che ha lavorato con dei nomi immensi in tutti i generi
musicali.
Non ho sentito i suoi due primi lavori, quindi non posso dirvi come
sia questo, ma dal suo sito internet (www.donschiff.com) mi sembra
di capire che sono molto diversi l’uno dall’altro. In
questo album ricco di virtuosismi mozzafiato Don si cimenta in un
prog ai limiti della fusion esprimendo un solismo eccentrico e passionale.
Schiff è un maestro nell’uso dello Stick, tanto che il
famoso Emmett Chapman, l’inventore dello Stick, ha collaborato
ai dischi del nostro.
Oltre a Don che con lo Stick copre sia le parti di basso che quelle
di chitarra, troviamo alla batteria e alle percussioni Greg Ellis,
altro talento, mentre l’amico Erik Norlander si occupa della
produzione del disco.
Olte settanta minuti di grande musica strumentale in tredici brani
ricchi di feeling e di ottima musica, un album che non stanca e scorre
via che è un piacere, nonostante la proposta possa sembrare
elitaria. Fra i titoli del cd compaiono anche una nuova versione di
“Under the Olive Tree” che Don aveva scritto per Lana
e una splendida cover di “A Winter Shade of Pale”, il
celebre cavallo di battaglia dei Procol Harum.
Ascoltare un musicista con il talento di Schiff è un vero privilegio
e sono convinto che sia facile lasciarsi conquistare dalla sua arte,
io ho avuto anche l’onore di conoscerlo di persona ed è
una persona trasparente e limpida come la musica che suona.
Il cd può essere acquistato presso il sito www.thetank.com
GB
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