Cosa succede
se due mostri sacri della musica si incontrano? Schulze è sulla
scena dalla fine degli anni ’60, quindi sta festeggiando quarant’anni
di carriera con una discografia oceanica, un percorso pressoché
inimitabile, ancora più se si pensa che si è dedicato
al campo della musica elettronica, che non è proprio alla portata
del grande pubblico, e mantenere il suo livello qualitativo in tutto
questo tempo è qualcosa che può riuscire solo ad un
vero genio della musica. Intendiamoci, fare un disco di musica elettronica
è molto più facile che non uno suonato da cinque musicisti
con cinque teste diverse, il fatto è che Schulze ha sempre
avuto degli standard molto alti.
La Gerrard ha colpito le fantasie degli appassionati di musica fin
dai tempi dei Dead Can Dance, una formazione che ancora oggi viene
presa come esempio da moltissimi nuovi gruppi musicali, si pensi ai
filoni ambient dark, neo medievale e neo folk, che in qualche modo
derivano tutti dai DCD. Di conseguenza è difficile accostarsi
a questo album con la dovuta lucidità, cercando di trovare
espressioni che non scadano in un banale quanto prevedibile entusiasmo
da appassionato.
Ma lo stesso entusiasmo lo devono aver provato questi due veterani
della musica, infatti le dichiarazioni congiunte parlano chiaro, Schulze
si è dichiarato ammiratore di Lisa fin dagli esordi coi DCD,
ma ancor più dice di aver sognato fin da allora di poter collaborare
con la nostra. La Gerrard dal canto suo ha dichiarato di aver seguito
le orme di Klaus fin dagli esordi coi Tangerine Dream e con gli Ash
Ra Temptel, potrebbero anche sembrare frasi di rito, quasi scontate
nella loro prevedibilità, ma mi piace pensare che dietro ci
sia un vero e profondo rispetto artistico.
La visione congiunta che ha reso possibile il definitivo incontro
è stato l’avere una visione “sacrale” della
musica e credo che questo inciso sia la vera chiave di lettura del
disco, del resto io stesso sono convinto che la musica contenga in
se una sacralità universale, infatti non c’è rito
religioso che non sia accompagnato da musiche e non c’è
linguaggio più universale della musica.
Farscape è un doppio cd nato in un paio di giorni di sessions
fra i due artisti. Quello che si ascolta nei due dischi è un
messaggio d’amore verso l’arte delle sette note, carico
di forza spirituale, l’amore, quello vero è prima di
tutto spirituale, è una forza incontaminata, che purtroppo
il mondo di oggi tende a identificare con aspetti molto materiali,
l’amore invece è qualcosa di infinitamente più
grande e questo è quanto vogliono farci comprendere Klaus e
Lisa con queste armonie dolcissime e passionali. In certi momenti
sembra quasi di sfiorare la New Age, ma in realtà non si può
circoscrivere questa musica, non si può limitarla, così
come non si può racchiudere l’amore in poche povere parole.
Accostatevi a questo album con curiosità e attenzione e verrete
incantati dalle magie che contiene. GB
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