Giunti
al quarto album, i tedeschi Scream Silence proseguono sulla strada
di un goth rock di facile presa, ma potremmo anche dire più
propriamente “commerciale”. Assimilata la lezione di Damned,
Sisters e Mission questi ragazzi capitalizzano quello che altri hanno
seminato. Lo fanno però con classe e capacità, evidentemente
conoscono la materia e anche se non escono mai dal già sentito,
producono comunque un lavoro piacevole, che si lascia ascoltare volentieri.
Il sound è impostato sulle tastiere, più che sulle chitarre
e quindi c’è poco metal (che comunque non manca del tutto),
ma la struttura dei brani è sempre molto rock. Partiture malinconiche
ed epiche che ci portano in un clima notturno e infelice, una tristezza
che non è mai disperazione, ma che non lascia dubbi sull’intento
autocommiseratorio dei nostri.
Le undici tracce che compongono questo Elegy alla fine si assomigliano
un po’ tutte, coerenza artistica o ricerca di uno specifico
sound? O forse si tratta piuttosto di un vocabolario musicale limitato?
Ognuno è libero di farsi la propria opinione, io però
sento la mancanza di una sana sperimentazione, della voglia di cercare
soluzioni nuove o quantomeno personali.
Gli Scream Silence sono un gruppo che sa il fatto suo e non faranno
fatica a vendere un discreto numero di copie del loro nuovo album,
ma lasceranno un segno del loro passaggio? Ai posteri l’ardua
sentenza. GB
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