Tiziana Radis e Roby Tav sono i principali artefici del progetto Secret
Tales, nel quale è coinvolto anche Giancarlo Gabbanella e questo
credo sia il loro primo parto discografico. Tiziana ha composto i
testi e musiche e oltre a cantare suona diversi strumenti tra cui
la chitarra, il liuto e delle percussioni, Roby ha composto delle
musiche e ha curato gli arrangiamenti e suona le tastiere, Giancarlo
chitarre e basso, poi troviamo anche altri musicisti e Gianni Musy,
recentemente scomparso, che ha prestato la sua voce per le parti narranti
del disco.
Un intro fra il prog sinfonico e richiami pinkfloydiani apre il cd,
per poi passare alla breve “Il Menestrello”, che con la
sua atmosfera medievale ricorda vagamente i Gryphon. Il concept si
distende e con “L’Antico Regno” si avvia un brano
pieno di tensione, una base metal in doppia cassa, cantato femminile
di impostazione neoclassica e voce narrante maschile si alternano
a partiture più nel segno di un neo prog, che possono rimandare
vagamente ai Fiaba. “Il Giullare” mostra il lato più
dark e teatrale della band, il tessuto è sempre neo prog, con
inserti neo classici e tensioni metal, il cantato in italiano non
è proprio integrato bene e soffre del male tipico di certo
prog tricolore, ma comunque il risultato complessivo non è
così male. “In Faus-O Goblin” continua il lato
teatrale, che pervade tutto l’album, che sicuramente si presta
bene ad una rappresentazione in stile musical. “Il Canto delle
Sirene” è strumentale molto romantico ed un momento sicuramente
molto piacevole, purtroppo il cantato non aiuta molto e in alcuni
casi distrae dall’ascolto della musica, in questo contesto invece
si apprezza meglio la vena della band. Siamo a metà cd e il
resto del repertorio si muove su queste direttive, con diverse soluzioni
interessanti, come l’uso del latino nella breve e oscura “Introduxit
Puellam”. Oppure colpisce la visionarietà di “Le
Tre (Streghe Fate Aliene)” con le sue stranezze gotiche.
I Secret Tales dimostrano grande eleganza e buona cura per la storia
sottostante, le musiche sono belle e Tiziana è una brava interprete,
raffinata, le mie perplessità non sono legate alla sua prestazione,
ma all’integrazione fra testi e musiche, in altre parole alle
linee melodiche delle liriche, per il resto è una band da seguire
con attenzione. GB
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