Il tastierista Marco Baroncini ha dato vita a questa band nel 2008
a Firenze, al suo fianco troviamo Francesco Bottai alle chitarre,
Carlo Sciannameo al basso e Cristiano Bottai alla batteria. L’intento
della band è di dar vita ad un rock impegnato, caratterizzato
dalla passione nel prog, ma dominato da un linguaggio accessibile
e comunicativo, che arrivi facilmente al cuore di chi ascolta.
Si parte con “Alla Mia Età”, il rock è piuttosto
diretto, il cantato in italiano scorre senza particolari picchi, la
parte ritmica si complica strada facendo, ma la componente prog è
davvero contenuta e alla lunga il tutto diventa un po’ prolisso.
“Schiavi” ha un’impronta molto più prog,
ci sono influssi settantiani piuttosto evidenti, l’integrazione
cantato musica è la parte debole del brano, il testo ha dei
buoni risvolti, ma la resa non convince, comunque la parte musicale
non sarebbe male, ricorda le cose più prog degli Uriah Heep.
“Senza una Ragione” è un mix di alcune buone intuizioni
e di parti poco fluide, si lascia ascoltare senza che resti davvero
dentro. Lo stesso ragionamento si può fare anche per “Nottambuli”,
ma a dirla tutta vale per tutto il disco, che contiene alcune buone
intuizioni, inserite in un contesto che non le fa decollare, lasciando
spesso nell’ascoltatore un senso di incompiutezza. “Secoli”
è dominata da un giro vorticoso, molto hard rock, ancora una
volta è il testo che non funziona, però si potrebbe
anche salvare, il guaio è che è l’unico brano
veramente energico del disco.
Il bilancio potrebbe sembrare piuttosto negativo, il fatto è
che il disco è un po’ faticoso da ascoltare, però
ci sono delle buone idee, mancano parti che entrano nel cuore, non
ci sono momenti sopra le righe e il disco alla fine scorre via quasi
anonimo. Per il futuro bisogna lavorare più sulle linee melodiche
e qualcosa dovrebbe accadere. GB
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