"A-Lex": ultimo album dei Sepultura basato sul romanzo di Alex Burgess "A Clockwork Orange", ovvero il celeberrimo "Arancia Meccanica". Dopo le "dimissioni" dell'ultimo dei fratelli Cavalera, Igor, alla batteria, la neo-formazione con Jean Dolabella torna a rifocillare comunque gli animi di sprazzi energici e magentismo sonoro, all'insegna di uno dei migliori trash-metal esistenti, come sempre. E' da sottolineare però che in effetti la band sembra aver perso varie scintille di potere ipnotico, senza i fratelli Cavalera sopracitati, e a due anni di distanza dall'utlimo album anch'esso ispirato alla letteratura, per la precisione alla "Divina Commedia" di Dante, i Sepultura sembrano trarre spunto da capolavori letterari per quella violenza sonora a cui ci hanno abituati e che ben si sposa, effettivamente con "Arancia Meccanica".

La band brasiliana è potente con momenti a tratti sbiaditi, mentre le perle però non tardano a presentarsi. Gia Moloko Lolesto è un macigno trash, tra ritmiche impazzite ed assoli fulminanti, "Forceful Behaviour" è possente e invadente, "Sadistic Values" è una sperimentazione sonora che riesce ad unire metal a techno senza risultare un pasticcio, colpendo al contrario per meraviglia sonora. "Enough Said" la segue a ruota, e "Filthy Rot" rievoca addirittura i Ministry. Meravigliosi brani alla Sepultura old-style.
Poi ci sono "We've Lost You" e "Strike", che peccano per auto-celebrazione e per episodi a tratti imbarazzanti nel coinvolgere la musica classica in esecuzioni trash di potenza estrema. Troppi azzardi, forse.

Nel complesso un disco buono, di certo, ma senza concretezza artistica, che forse affonda nelle radici passate della stessa band e manca di originalità creativa a favore di attimi esagerati e sconsiderati. Si attendono prossime news. IR

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