Ali Salvioni è un polistrumentista, che si è fatto notare
nella scena di Zurigo, apprezzato session man alle percussioni, in
questo suo progetto lo troviamo affiancato dal batterista Alan Bagge
in un percorso molto alternativo, difficile da inquadrare in schemi
preconfezionati. Nella sua musica si respirano atmosfere decisamente
dark e ossessive, fra cold wave noir e cantautorato d’elite,
una proposta non facile, ma non priva di fascino.
Si parte con un prologo che non lascia dubbi, siamo catapultati subito
in un universo oscuro, ma solo col primo brano eponimo si capisce
la portata del progetto di Ali, un basso ossessivo e una batteria
incalzante fanno da tappeto ad una voce straniante, i suoni sono ruvidi
e scomodi, l’effetto non è male, il testo a volte è
un po’ il lato debole. “Angelo” è una ballata
decadente, una strana cantilena fuori dal tempo, la voce un po’
nasale e con la erre francese non sembra proprio adatta al genere
proposto, sembra un cantautore approdato su di una terra sconosciuta.
“Distant Places” sembra quasi assonnata, alcuni effetti
sonori sono intriganti, ma è il cantato che non convince ancora
una volta. “Sogno Lucido” è più vicina ad
uno stile cantautorale e in un certo senso funziona meglio, perché
la voce non ha più bisogno di integrarsi con un genere, il
dark rock, dove non risulta efficace. Un altro momento abbastanza
riuscito è “Candy”, che per certi versi ricorda
gli Smiths, Salvioni risulta sicuramente più efficace nei momenti
meno cupi. Con “Martire” si torna all’oscurità
e ancora una volta a non funzionare è il cantato, mentre la
musica pulsante è azzeccata. “Animanera” è
uno dei momenti più riusciti del disco, dove finalmente musica
e cantato sembrano funzionare, anche il testo in questo frangente
è calzante, di certo la personalità non manca al nostro
e finalmente esce con tutta la sua creatività. “Occhi”
è l’ultimo brano prima dell’ “Epilogo”,
è quasi gothic punk, un altro momento riuscito. In chiusura
troviamo quattro remix, due di “Animanera” e due di “Distant
Places”. “Animanera” di suo si presta molto e il
primo remix è decisamente riuscito, il secondo mi ha lasciato
un po’ perplesso, meno dark è più cantilena. Nel
secondo caso è meglio il secondo remix, che toglie al pezzo
quell’aura traslucida e lo rende più profondo.
Salvioni ha delle ottime idee musicalmente parlando, però a
mio parere ha una voce che non si integra bene col genere proposto,
forse qualche ripensamento potrebbe portare ad un risultato migliore.
GB
|