Rock Impressions

Settore Giada - Per Elisa SETTORE GIADA - Per Elisa
Selfproduced
Distribuzione italiana: -
Genere: Gothic
Support: CD - 2013


Ali Salvioni è un polistrumentista, che si è fatto notare nella scena di Zurigo, apprezzato session man alle percussioni, in questo suo progetto lo troviamo affiancato dal batterista Alan Bagge in un percorso molto alternativo, difficile da inquadrare in schemi preconfezionati. Nella sua musica si respirano atmosfere decisamente dark e ossessive, fra cold wave noir e cantautorato d’elite, una proposta non facile, ma non priva di fascino.

Si parte con un prologo che non lascia dubbi, siamo catapultati subito in un universo oscuro, ma solo col primo brano eponimo si capisce la portata del progetto di Ali, un basso ossessivo e una batteria incalzante fanno da tappeto ad una voce straniante, i suoni sono ruvidi e scomodi, l’effetto non è male, il testo a volte è un po’ il lato debole. “Angelo” è una ballata decadente, una strana cantilena fuori dal tempo, la voce un po’ nasale e con la erre francese non sembra proprio adatta al genere proposto, sembra un cantautore approdato su di una terra sconosciuta. “Distant Places” sembra quasi assonnata, alcuni effetti sonori sono intriganti, ma è il cantato che non convince ancora una volta. “Sogno Lucido” è più vicina ad uno stile cantautorale e in un certo senso funziona meglio, perché la voce non ha più bisogno di integrarsi con un genere, il dark rock, dove non risulta efficace. Un altro momento abbastanza riuscito è “Candy”, che per certi versi ricorda gli Smiths, Salvioni risulta sicuramente più efficace nei momenti meno cupi. Con “Martire” si torna all’oscurità e ancora una volta a non funzionare è il cantato, mentre la musica pulsante è azzeccata. “Animanera” è uno dei momenti più riusciti del disco, dove finalmente musica e cantato sembrano funzionare, anche il testo in questo frangente è calzante, di certo la personalità non manca al nostro e finalmente esce con tutta la sua creatività. “Occhi” è l’ultimo brano prima dell’ “Epilogo”, è quasi gothic punk, un altro momento riuscito. In chiusura troviamo quattro remix, due di “Animanera” e due di “Distant Places”. “Animanera” di suo si presta molto e il primo remix è decisamente riuscito, il secondo mi ha lasciato un po’ perplesso, meno dark è più cantilena. Nel secondo caso è meglio il secondo remix, che toglie al pezzo quell’aura traslucida e lo rende più profondo.

Salvioni ha delle ottime idee musicalmente parlando, però a mio parere ha una voce che non si integra bene col genere proposto, forse qualche ripensamento potrebbe portare ad un risultato migliore. GB


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