Rock Impressions

Seventh Key SEVENTH KEY - Live in Atlanta
Frontiers

Che gruppo I Seventh Key! In giro sin dal 1980 per una felice intuizione di Bill Greer (basso) e di Mike Slamer (chitarra) che si avvalgono della collaborazione di componenti dei gloriosi Kansas, come Steve Walsh o più recentemente del violinista Robby Steinhardt e Kerry Livgren.

Una perfetta alchimia di Melodic Rock, un’icona immortalata in questo live disponibile anche in versione cd/dvd. Si canta a squarciagola immediatamente con “The Sun Will Rise”, un agglomerato di emozioni e spirito Rock, quello che fa bene al corpo e alla mente. Da brivido l’introduzione delle chitarre in “An Ocean Away”. Il dono di scrivere certe canzoni è giustamente un mistero, altrimenti chiunque potrebbe comporre melodie vincenti e tutto tracimerebbe nell’inevitabile normalità ed indifferenza, ma i Seventh Key sono sicuramente in possesso della formula di questa magia.

Cosa dire di “It Should Have Been You”? Le tastiere supportano molto bene l’evolversi del pezzo, un lento non smielato ma toccante grazie alla chitarra elettrica ed alle sue evoluzioni. In “Sin City” il karma del Rock è imprigionato nel pentagramma e allora non ci resta che cantare e muoverci al suo ritmo. Attenzione, non stiamo ascoltando un susseguirsi di canzoni fatte con lo stampino, ma bensì un ricco pout pourie di idee ed oggi è raro imbattersi in un risultato del genere. E’ vero che il tempo ha giocato a loro favore e che in questo live sono racchiusi tutti i momenti più alti della loro carriera, ma sfido chiunque ad avere un repertorio del genere, sono in pochi, molto in pochi… Ascoltate la dolce ed acustica “Always From The Heart, Forsaken” e capirete la differenza tra artisti ed ARTISTI.
“The Kid Could Play” rialza il volume, lo show è di nuovo su alti livelli, chi fra di voi ha una “certa età” riscoprirà con piacere il gusto dei sapori di una volta, quando il Rock era fonte di vita. “Only The Brave”, “When Love Is Dying”, ho davvero perso il controllo emotivo e rischio di fare una recensione non veritiera. Torniamo dunque con i piedi per terra, “Live In Atlanta” è un concerto davvero emozionante, istantanea di una carriera intelligente, da avere fra i vostri migliori dischi.

Un totale di ottanta minuti sonori di rara bellezza. Non gridiamo al miracolo, questo no, ma per la miseria che musica! Per fortuna che ogni tanto c’è qualcuno che mi ricorda perché amo il Rock. MS

Altre recensioni: The Raging Fire



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