Gli
Shadowcast dovevano essere un side project di Clemens Mayr, l'austriaco
leader degli Amortis, invece sembra che il nostro abbia voluto mettere
nel nuovo progetto molte più idee e passione di quanto ci si
aspettava.
Il risultato è un gothic metal di buon impatto, impreziosito
da sperimentazioni elettroniche e pop, un mix decisamente vario, ma
oggi ci sono già così tanti gruppi di goth metal che
sarà molto difficile per gli Shadowcast ritagliarsi un posto
significativo nell'Ade musicale.
Il fatto che le composizioni siano piacevoli non basta a renderle
interessanti o innovative e non lo sono di certo le nove tracce qui
incluse. Grandi riffs di chitarra, cantato growl e doppia cassa vengono
presi dal metal più estremo, mentre le tastiere e il controcanto
melodico arrivano dal gothic attuale, faccio veramente fatica a cercare
di trovare degli spunti di cui parlare senza rischiare di ripetere
quanto ho già detto in decine di recensioni di gruppi simili.
Già al quarto brano mi viene da sbadigliare e non siamo neanche
a metà CD.
Gli Shadowcast sono un gruppo che non ha niente di nuovo da dire e
sembrano nati solo per accontentare i capricci dell'artista di turno
che, grazie alla facilità con cui oggi si possono fare i CD,
si prende il lusso di proporre sul mercato un lavoro che è
già vecchio. GB
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