Viene
immediatamente da dire che gli Shadowman hanno prodotto un disco di
immensa classe, quasi una sfida nei confronti dell’AOR americano
questa degli inglesi capitanati dagli inesauribili Steve Overland
(FM) e Steve Morris (Heartland). Le dodici canzoni contenute nell’album
badano più alla sostanza che alla fastosità del suono,
le chitarre sono a dir poco ottime in tutti i passaggi e lo zampino
del bassista Chris Childs (Sledgehammer Ledge, Thunder) e del batterista
Hary James (Magnum, Terraplane, Thuner) è di focale importanza.
Il cd si apre con “Learn To Live Without You”, divertente
e diretta con piacevoli passaggi chitarristici, gli stessi che nella
successiva “Take Me Home” percorrono territori più
AOR di matrice americana. Le canzoni godono di un fascino particolare,
pur lasciando nel proseguo l’amarezza per un mancato vero Hit
Single. “Cry Wolf” è davvero bella, di classe,
dotata di una ritmica positivamente contagiosa e “When Its Gone”
non è da meno, grazie anche alla buona interpretazione canora
di Overland. C’è molta passione e mestiere in “The
Way Of The World”, esempio di riuscito apprendimento dello stile
AOR Westcoast da parte dei nostri bravi veterani. Non esistono pause,
la precisa sezione ritmica introduce “In The Shadows”
e qui i Thunder di Chris non possono proprio fare a meno di uscire
fuori in tutta la loro brillantezza. Un pizzico di buon vecchio Blues
in “Did It For Love”, un lento a tratti acustico con buone
soluzioni corali. Il ritmo cresce con “Chains”, mentre
“Dreams Die Hard” riporta il discorso in ambiti più
intimistici. Il ritornello è forte, così come il piacere
dell’ascolto. Non mancano tracce scanzonate (“Runway Girl”
e “Satellite”), mentre “Shine On” chiude degnamente
un disco che non ha nulla di miracoloso, ma che ha il potere di farci
passare una piacevole ora senza farcene accorgere. Shadowman, le volpi
perdono il pelo ma non il vizio. MS
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