Curioso
che una label dal nome ProgRock, produca diversi dischi di Heavy Metal,
è come andare dal pasticciere, chiedere delle paste dolci e
tornare a casa e mangiare salatini. Non me ne vogliano gli addetti
ai lavori (e neppure i pasticceri), ma qui si rischia di fare confusione,
pur essendo tutti liberi di fare ciò che si ritiene più
opportuno. Ma una cosa è certa, i signori della ProgRock hanno
ragione, perché è vero che siamo avanti ad una band
di puro Heavy Metal, ma assolutamente valida!
“Midnight Sky Masquerade” è un disco divertente
e professionale, questo è ciò che conta. Shadow’s
Mignon è il progetto del compositore polistrumentista Henning
Pauly, coadiuvato da Juan Roos alla voce e da Stephan Kernbach alle
tastiere. Il sound proposto da questi americani esula spesso e volentieri
dai confini dell’Heavy Metal, si invadono nobili sonorità
Hard Rock, quelle esibite da gente come Uriah Heep e Raimbow. Si sa
che gli americani amano molto i suoni pomposi ed orecchiabili, per
cui Shadow’s Mignon rientrano in questa regola, pur gettando
uno sguardo verso influenze alla Accept e Judas Priest.
Produzione buona e sound cristallino aprono “A Dragon Shall
Come”, sembra che gli anni ’70 si siano scrollati di dosso
la polvere. L’importanza di ricordare da dove veniamo, intingere
dal periodo che fu è un fatto positivo e per certi versi anche
giusto, l’importante è mettere qualcosa del proprio.
Il genere Heavy Metal non è certo quello che progredisce, non
ricordo altri generi fermi così (a parte il liscio ed il Reagge)
sulle proprie radici… e comunque parlo di Heavy Metal vero,
non di Prog Metal o quant’altro, ma ha ragione lui! Sono passati
più di trentacinque anni, dato per morto dagli addetti ai lavori
per migliaia di volte ed ogni giorno ce lo troviamo di fronte più
vivo che mai. Io lo definirei immortale.
Sono gli assolo che lo rendono vivo e felice, ci allieta contagiosamente
lo stato d’animo e ci carica di adrenalina, come nelle chitarre
di “A Slave To Metal”. Da gridare il ritornello corale
assieme a loro, perfetto brano per la sede live, un inno vero e proprio.
“Midnight Sky Masquerade” è il brano che da il
titolo all’album e si differenzia dagli altri per la sua gia
citata “americanità”. Lo stesso pezzo lo ritroviamo
alla fine del disco in versione acustica. A questo punto dell’ascolto
è inevitabile staccare dal “rumore” e fare riposare
le orecchie, regola speculare per molti dischi del genere, qui il
ballatone di turno ha il nome di “Goodnight Boston”. Ovviamente
delicato e dal ritornello ruffiano, francamente scontato ma sempre
piacevole. Richiama in me i fantasmi di certi Queensryche. Chiaramente
si riprende subito la corsa con il successivo “Darkness Comes
To Light”, sembra un pezzo uscito dalla discografia di R.J.
Dio. Più intrigante “A Beast Abandoned”, ….più
o meno siamo li. Un altro stacco si chiama “I Will Never Ever
Stop” e via così fino alla fine , fra schiaffi e baci.
Il risultato finale dopo tante chiacchiere è che è passata
una piacevole ora e dieci minuti senza che me ne sono accorto.
Esito raggiunto, gli Shadow’s Mignon non mi hanno annoiato,
fatto più che lodevole, ma attenzione, io sono un vecchio nostalgico
di queste sonorità, faccio testo? Per cui fate i vostri conti.
MS
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