Strana
davvero la storia di questo quartetto di Los Angeles, una di quelle
formazioni Hard Rock & Blues le cui origini si perdono nella notte
dei tempi. Una carriera in ombra, malgrado la qualità più
che buona delle loro scarne realizzazioni.
Formatisi nel lontano 1979 per merito del cantante Richard Black e
del chitarrista Spencer Sercombe, producono il loro primo vero lp
solo nel 1986 ( senza contare “Alter Ego” del 1982 perché
edito per una etichetta indipendente tuttora irreperibile) con il
titolo “S’Cool Buss”. Nel 1990 è la volta
del miglior “Law Of The Order” (Epic), poi un lunghissimo
ed inspiegabile silenzio. Ecco passare davanti i loro occhi centinaia
e centinaia di gruppi del genere, come Kingdom Come, Bryan Adams,
Y&T, Great White, Prophets, Black Crows e via, via tutti quegli
altri che hanno viaggiato sull’onda del successo. Ecco, i Shark
Island hanno perso un treno importante ed hanno avuto la sfortuna
di essere nel posto giusto al momento sbagliato.
Ritornano oggi a noi con “Gathering Of The Faithful”,
un disco davvero gradevole, dove il Blues esce spesso e volentieri
allo scoperto. La formazione viene completata dalla sezione ritmica
composta da Christian Hellmann (Basso) e Glen Sobel (Batteria). La
produzione è più che sufficiente, gli arrangiamenti
sono scarni e forse anche per questo il disco scorre con relativa
fluidità e senza fronzoli. I momenti più belli hanno
il titolo di “Welcome Goodbye”, “The Stranger”
e “Blue Skies”, non mancano neppure le sorprese alle quali
rimando a voi l’onere di scoprire. Per alcuni questo potrebbe
sembrare una operazione commerciale, ma a quale scopo visto che il
gruppo è pressoché sconosciuto? In verità siamo
al cospetto di ottimi artisti e ad un buon disco, solo sfortunati.
MS
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