Rock Impressions

Shooting Star - Circles SHOOTING STAR - Circles
Frontiers Records
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: AOR
Support: CD - 2006

In ambito A.O.R. sta succedendo veramente di tutto, l’attenta Frontiers Records sta mettendo a segno colpi su colpi, fra rivelazioni di nuovi talenti e come back clamorosi. Quest’ultimo è il caso dei Shooting Star, gloriosa band di Rock radiofonico non proprio prolissa. Infatti questo “Circles” è l’ottavo lavoro e se pensiamo che il gruppo di Ron Verlin (basso) e Van McLain (chitarra e voce) si forma addirittura nel 1960, ci rendiamo perfettamente conto della sterilità compositiva. L’ultimo lavoro edito è stato “ Leap Of Faith” del 1999, oggi li ritroviamo, non senza sorpresa, con il nuovo singer Kevin Chalfant (707, Two Fires e The Storm) ad impreziosire “Circles”.

Il disco che andiamo ad analizzare è ben prodotto ed è A.O.R. puro, con stralci di Pride Of Lions e Journey. L’intercalare fra forza e melodia è la carta vincente dei Shooting Star che vedono completare la line-up con Dennis Laffoon (tastiere), Steve Thomas (batteria) e Shame Michaels (violino). “Runaway” comincia bene, la voce di Kavin è l’ottimo viatico per intraprendere questo cammino. Possiamo dire che di semiballate in questo genere ne abbiamo ascoltate davvero troppe, ma “Without Love” merita una citazione a parte, emozionante nella sua semplicità. Piano, violino e cori completano l’opera, questo è sicuramente uno dei momenti più alti dell’intero disco. La chitarra distorce in “Throuble In Paradise”, altro brano positivo con frangenti alla Kingdom Come. Il Rock sa toccarti dentro come pochi altri generi, ecco “George’s Song” farsi ascoltare ad occhi chiusi, pur senza esagerare. Ci pensano “Borrowed Time” ed “Everybody’s Crazy” ad alzare il volume. Si sente che la band ha una esperienza annosa alle spalle, il disco scorre con piacere. Il violino apre “Temptation”, altra song lenta ed ariosa, dal ritornello semplice e “Californiano”. Buone anche “ I’m A Survivor” e “ We’re Not Alone”, anche se inflazionate. Conclude un lento da dieci e lode, “What Love is”.

E’ un piacere ascoltare dischi del genere, senza tempo e senza remore, perché questo è il Rock, schiaffo e bacio. Prendere o lasciare. MS


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