Dopo il buon debutto del 2011 per SG Records dal titolo “Silver
Lake”, il quintetto Metal Prog Silver Lake si ripresenta sullo
scaffale dei dischi con “Every Shape And Size”. Un ritorno
più scuro e consapevole, una maturazione e sicurezza dei propri
mezzi che sfoggia una macchina sonora ben rodata. Infatti di anni
di lavoro alle spalle i Silver Lake ne hanno, iniziano nel 2003 come
cover band di Dream Theater, Angra e Pain Of Salvation per poi passare
nel 2007 a composizione di materiale proprio. Tutto questo si sente
fra le note dei brani, ma c’è da rimarcare anche la succitata
crescita di personalità. Il suono è limpido, garantisce
così una buona distinzione fra gli strumenti, questo consente
di apprezzare il lavoro corale.
Davide Bertozzi (voce), Riccardo Fabbri (tastiere), Giovanni Matichecchia
(chitarra), Luigi Rignanese (basso) ed Andrea Urbinati (batteria)
aprono il disco con “Invisible To The Eye”, mostrando
attenzione per precursori come Queensryche e Dream Theater su tutti.
Certamente i cambi di tempo sono immancabili, così come i giusti
ritornelli, quelli da cantare a squarciagola, il tutto fra l’altalenante
ed eterna lotta fra potenza e melodia, prerogativa del Prog Metal.
“Hold Me Close” ne è testimonianza e ricca porzione
di potenza adrenalinica spalmata sopra una fetta di gradevole melodia.
Sembra di tornare indietro nel tempo all’ascolto di “Shaping
The Scarlet Flame”, quando il genere mette a segno i primi giusti
colpi. Eppure il sound dei Silver Lake trapela mediterraneità,
probabilmente inconscia ma inesorabile. Si sale di livello con “Guardian
Demon” e le coralità, fresca e ruffiana al punto giusto.
Qui la band mostra maturità, miscelando tutti gli ingredienti
del Metal Prog in maniera equa, in più un bell’assolo
di tastiere.
Strumentale giostra funambolica “The Illusion”, divertimento
contagioso e vademecum per chi vuole imparare il genere dalle basi.
Il cd è ben equilibrato, le scelte dei brani è giusta
nella collocazione, fra alti e bassi emotivi che consentono di tenere
sempre alta l’attenzione.
Vigorosa “Basic”, più meditata “58”.
“Escaping From This Town” nasconde sorprese che lascio
a voi scoprire mentre “Nowere At All” potrebbe benissimo
uscire dalla discografia dei Queensryche, così la conclusiva
“Dorian”, una semi ballata malinconica dal ritornello
orecchiabile ma anche impegnativa.
I Silver Lake sono una delle belli attuali realtà Metal Prog
italiane, la dimostrazione che il lavoro ed il tempo pagano sempre,
così il perseverare. Realizzazione gradevole e professionale
una volta tanto marcata Italia. MS
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