I Sine macula sono il progetto di Andrea de Venezia, che dimostra
una personalità artistica complessa e in continua tensione.
E' passato da esperimenti elettronici al prog rock di matrice italiana
degli anni settanta e oggi non disdegna di miscelare queste influenze
con il pop inglese degli ottanta e con il metal moderno. Il prodotto
finale presente sull'album è un misto di gothic, elettronica
e metal, una miscela oggi molto in voga, ma che è resa con
una notevole personalità e con una particolare ricerca melodica.
Con una gavetta di dieci anni alle spalle, vari demo e una genuina
devozione per Death SS e Paul Chain, il nostro arriva finalmente al
debutto discografico. A tenerlo a battesimo e niente meno che Steve
Sylvester, che ha prodotto il disco, ne ha curato vari aspetti collaterali
e canta in un brano. Le parti musicali sono tutte realizzate da Andrea
e c'è da rilevare come il risultato finale non soffra eccessivamente
della mancanza di un gruppo. La drum machine appiattisce un po' i
brani, ma l'amalgama finale non è comunque male.
Il disco è pervaso da un tenebroso senso apocalittico, una
ricerca nei meandri nascosti della mente umana, fra le paure e i desideri
inconfessabili. Il look immacolato alla Angel (l'indimenticabile band
di Giuffria) è simbolo di una ricerca spirituale, che il disco
vuole mediare. Un viaggio nella personalità controversa di
questo artista, come recita il brano "Last of my Mind":
"Accendi le mie deviazioni...e annienta la tua moderazione".
Un disco che non può lasciare indifferenti e che non può
non farci provare un certo disagio. GB
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