Rock Impressions

Siouxsie - Mantaray SIOUXIE - Mantaray
W14 Music / Universal
Distribuzione italiana: si
Genere: Gothic
Support: CD - 2007


Quanti anni sono che la conturbante regina del gothic ci intrattiene con la sua splendida musica? Insieme ai Banshees è stata in prima fila a dare forma e sostanza alla dark wave o gothic punk, come si chiamava all’epoca, era verso la fine degli anni settanta e questi musicisti arrivarono come un ciclone inarrestabile, il resto è storia. Tanta esperienza è un bagaglio che la nostra eroina ha saputo mettere a frutto negli anni e tutta la sua carriera è sempre stata più che dignitosa e oggi la ritroviamo con grande piacere in questa veste solista.

Mantaray è un disco che affascina fin dalla bellissima copertina, con la nostra incantatrice, che sembra imprigionata in un corpo eternamente giovane, con la pelle coperta da insetti, non tutti rassicuranti, ma tutti ricchi di colori sgargianti. Una sintesi perfetta dell’estetica gothic, bellezza e contraddizione al tempo stesso, veramente geniale.

La celebrazione si apre con la dura e caustica “Into a Swan”, i suoni sono moderni e vagamente industriali, ma il feeling è tutto ottantiano, la tradizione sposa la modernità e getta un ponte verso il futuro, un’apertura molto convincente. “About to Happen” è quasi metal, il cantato perverso dona un tocco vizioso e immorale, la regina è in piena forma! “Here Comes That Day” ricorda la teatralità dark di Nick Cave, unita alla musicalità degli anni sessanta, è una ballad bellissima e drammatica, che da sola vale l’acquisto del cd. “Loveless” è ancora una piece teatrale, malata di un romanticismo disperato e corrotto, come se al giorno d’oggi sia impossibile colmare la sete d’amore e in risposta sembra arrivare la seguente “If It Doesen’t Kill You”, un brano splendidamente gloomy, l’atmosfera è soffusa e ammaliante, le tinte sono fosche e fumose, ma la passione è limpida e struggente, Siouxsie è davvero ispirata. Torbida e tribale è “One Mile Below”, che rievoca la migliore tradizione dark che fu. “Drone Zone” ha ancora una cadenza da cabaret noire, una parentesi divertente. “Sea of Tranquility” mantiene quello che promette, quindi è una track lenta e onirica, quasi psichedelica, ma è anche ovvio che non può essere un brano rilassante. “They Follow You” sembra un po’ un omaggio a certe cantilene dei Cure. Chiude la ninna nanna “Heaven and Alchemy”, degno commiato ad un album che ogni serio amante di tutto quanto è goth non dovrebbe lasciarsi sfuggire.

Siouxsie è incantevole, conturbante, viziosa, appassionata ed è meraviglioso poterla ritrovare in una forma così splendida. Lasciatevi trasportare nel suo mondo incantato, ma attenti a non perdere la strada di casa prima che faccia buio! GB

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