Quanti anni sono che la conturbante regina del gothic ci intrattiene
con la sua splendida musica? Insieme ai Banshees è stata in
prima fila a dare forma e sostanza alla dark wave o gothic punk, come
si chiamava all’epoca, era verso la fine degli anni settanta
e questi musicisti arrivarono come un ciclone inarrestabile, il resto
è storia. Tanta esperienza è un bagaglio che la nostra
eroina ha saputo mettere a frutto negli anni e tutta la sua carriera
è sempre stata più che dignitosa e oggi la ritroviamo
con grande piacere in questa veste solista.
Mantaray è un disco che affascina fin dalla bellissima copertina,
con la nostra incantatrice, che sembra imprigionata in un corpo eternamente
giovane, con la pelle coperta da insetti, non tutti rassicuranti,
ma tutti ricchi di colori sgargianti. Una sintesi perfetta dell’estetica
gothic, bellezza e contraddizione al tempo stesso, veramente geniale.
La celebrazione si apre con la dura e caustica “Into a Swan”,
i suoni sono moderni e vagamente industriali, ma il feeling è
tutto ottantiano, la tradizione sposa la modernità e getta
un ponte verso il futuro, un’apertura molto convincente. “About
to Happen” è quasi metal, il cantato perverso dona un
tocco vizioso e immorale, la regina è in piena forma! “Here
Comes That Day” ricorda la teatralità dark di Nick Cave,
unita alla musicalità degli anni sessanta, è una ballad
bellissima e drammatica, che da sola vale l’acquisto del cd.
“Loveless” è ancora una piece teatrale, malata
di un romanticismo disperato e corrotto, come se al giorno d’oggi
sia impossibile colmare la sete d’amore e in risposta sembra
arrivare la seguente “If It Doesen’t Kill You”,
un brano splendidamente gloomy, l’atmosfera è soffusa
e ammaliante, le tinte sono fosche e fumose, ma la passione è
limpida e struggente, Siouxsie è davvero ispirata. Torbida
e tribale è “One Mile Below”, che rievoca la migliore
tradizione dark che fu. “Drone Zone” ha ancora una cadenza
da cabaret noire, una parentesi divertente. “Sea of Tranquility”
mantiene quello che promette, quindi è una track lenta e onirica,
quasi psichedelica, ma è anche ovvio che non può essere
un brano rilassante. “They Follow You” sembra un po’
un omaggio a certe cantilene dei Cure. Chiude la ninna nanna “Heaven
and Alchemy”, degno commiato ad un album che ogni serio amante
di tutto quanto è goth non dovrebbe lasciarsi sfuggire.
Siouxsie è incantevole, conturbante, viziosa, appassionata
ed è meraviglioso poterla ritrovare in una forma così
splendida. Lasciatevi trasportare nel suo mondo incantato, ma attenti
a non perdere la strada di casa prima che faccia buio! GB
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