Rock'n'roll, essenziale ed asciutto r'n'r, ma di quello vero, suonato coll'anima, con quel groove pazzesco che solo i grandi sono in grado di infondere nelle loro creature. Terzo disco di studio per la band di Lu Silver e di Danny Savanas, quello della maturità, del compimento definitivo di un percorso artistico che i due hanno principiato nel 2000, e che li ha visti incidere due ottimi lavori quali "Play at high level" e "Walking the boogie", calcare i palchi non solo italici, suonar assieme ai gods svedesi Hellacopters...

"Long way home" ed il fenomenale primo singolo "Listen to the rock" vi indurranno a picchiare il piedino, a bearvi di quesi riff semplici, essenziali, torridi. Avvolgenti come come un panno caldo dopo un bagno ristoratore al termine di una lunga giornata di lavoro. Mamma mia amici, come faccio a descrivere quanta vigoria positivissima sprigionano questi solchi? Eddy Current ora maltratta ora accarezza la sua sei corde, ed i suoni che escono dal suo strumento salgono dritti al cielo, Danny ed il nuovo entrato Mark Oak al basso, sostituto di Rob "Nobody" Tini, sono già affiatatissimi e tengono alto il ritmo di "Cheap tequila", che sulla settantiana "We got a problem", tanto per non smentire la sua statura internazionale, ospita l'ugola preziosa del cantante di Silvertide (mica gli ultimi, eh?), Walter Lafty, e che vanta la produzione di Chips K e di Henryk Lipp (The Nomads, Hellacopters, Millencolin), i quali gli donano un sound maledettamente ruffiano ("Out the rain cries").

Niente modernismi, a chi/che servono?, un concentrato di boogie, hard, ma anche sixties punk, perchè gli Small Jackets sono fatti così, genuini, unici. E sia rock'n'roll, quello che a noi piace, tanto così! AM