Lee Small (Phenomena, Surveillance) è il nuovo cantante degli Shy, ha preso il posto di Tony Mills attualmente impegnato coi TNT e questo è il suo primo album solista. Il suo stile molto vicino a quello di Mr Voice of Rock Hughes lo sta facendo conoscere ad un pubblico sempre più vasto. Ma Lee non è solo un ottimo singer, infatti in questo disco suona anche le parti di chitarra e di basso, mentre le tastiere sono affidate a Glenn Leon e la batteria a Mickey C.

Il concept alla base di quest’album è basato sulla storia di Jack lo squartatore e dei suoi efferati omicidi, una storia noir come l’artwork del cd, una storia scomoda per colpire subito con forza l’ascoltatore, ed ecco infatti che il nostro si prodiga per catturare l’attenzione del pubblico con una serie di brani incalzanti, fra l’epico e il tenebroso, senza esagerare ne con una componente, ne con l’altra. Quello che colpisce fin dal primo ascolto è la capacità di Lee Small di confezionare delle melodie in bilico fra orecchiabilità e teatralità, un impegno compositivo che ripaga ascolto dopo ascolto, anche se non si tratta di un capolavoro.
In un certo senso sembra di ascoltare un nuovo capitolo della serie Phenomena di Mel Galley, dieci canzoni di sano hard rock con svariati influssi, abbastanza moderno, ma che non mancherà di piacere anche ai più nostalgici dei seventies, insomma un disco che può accontentare davvero i palati più diversi, ma che al tempo stesso offre i suoi tesori migliori solo agli ascoltatori più esigenti.

Lee Small è stato davvero bravo a reinventare un genere che sembra poter offrire sempre meno, inoltre ha un’estensione vocale davvero notevole, un dono di natura che il nostro ha saputo mettere a frutto con grande abilità. Questo disco è una piacevole sorpresa e lo consiglio a tutti gli amanti dell’hard rock d’autore. GB

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