Rock Impressions

Soundbyte SOUNDBYTE - River of Broken Glass
Amaranth

Trond Engum, una delle menti principali dei The 3rd And The Mortal, ha finalmente portato a termine il suo progetto solista a cui stava lavorando da vari anni. Per l’occasione ha fatto più o meno tutto da solo, ma troviamo come guests Rune Hoemsnes alla batteria, Berit Stensland che canta in cinque brani e Peder Drege che suona il trombone in uno.

Trond per comporre e registrare la musica di questo album si è ritirato su una barca nei mari del nord per due mesi e in questa ambientazione decisamente insolita ha partorito un album sorprendente, in effetti è riuscito a creare un disco piuttosto originale, difficile da catalogare e da ricondurre in una struttura determinata. Con questo non voglio dire che si tratti di un capolavoro assoluto, ma è certamente un album di grande spessore, anche se si tratta di musica di non facile assimilazione, ma questo è comunque un pregio.
I dieci brani che compongono River of Broken Glass sono molto intensi e si rifanno alla dark wave dei primi anni ottanta, ma si tratta di una rilettura attualizzata, non di una sterile imitazione.

E’ un disco ruvido, acido, scomodo, disturbato… forse ha trovato il mare mosso? A parte gli scherzi Engum ha espresso in musica i suoi sogni più cupi e sofferti e ha dato vita ad un album veramente intenso, invernale, come capita raramente di ascoltare. Ballate malinconiche, cariche di un romanticismo disperato si alternano a partiture tribali, che vengono inserite su uno stile cantautorale alla Nick Cave (che forse è il nome più accostabile a questo album), aggiungete del post punk e un tocco di sana sperimantazione che si contaminano a vicenda e il gioco è fatto. Comunque sia questo è un gran disco che non mancherà di piacere alle anime più notturne. GB



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