Un nome che fonde un termine inglese (sound) con uno tedesco (Geist, spirito) per un quintetto che proviene dall'isola di Creta, di dove lancia il suo messaggio lirico/sonoro prontamente raccolto dall'attenta M.P. & Records, la quale distribuendolo alle nostre latitudini ci permette di apprezzare un lavoro magari a tratti ingenuo, comunque valido dal punto di vista dei contenuti e dell'esecuzione.

"New millenium Babylon" (presente in due versioni) apre il disco, ed è significativamente l'episodio più convincente del lotto, un bel hard progressive dal taglio molto attuale, mentre in "Narrow" prevalgono atmosfere maggiormente orientate verso lidi sonori metal/prog. Il cantato di Dimitris Skourtis si dimostra adeguato a dettagliare i contenuti di "The fine line between", le tastiere di Stelios K. si ergono spesso a protagoniste, colorando di tinte pompous alcuni pezzi, le chitarre di Emmanuel Zografakis sono prontamente supportate dalla rocciosa sezione ritmica rappresentata da Andreas Anastopoulos (basso) e da Panagiotis Mavrakis (batteria), a tratti lo svolgimento si fa più ermetico ed oscuro, sconfinando in ambiti che hanno reso celebri gruppi quali ad esempio gli Shadowkeep, ma trattasi di impressioni assolutamente personali.

Ogni uno di voi, infatti, potrà trovare spunti interessanti in quest'operina (si consideri con attenzione la suite, divisa in due parti, “Insanity”), il fatto che ci giunga dai confini estremi del continente rock passa decisamente in secondo piano. AM