Rock Impressions

 Starcruisers - Marooned STARCRUISERS - Marooned
Selfproduced
Distribuzione italiana: no
Genere: Space Rock
Support: CD - 2007

L’Oklahoma è la patria degli Starcruisers, una band dedita ad uno space rock molto psichedelico e old fashioned. Questi musicisti gravitano nel panorama underground e fino ad oggi hanno distribuito il loro materiale solo in modo indipendente. Questo non ha impedito però che questo loro album arrivasse fino a me e alle mie voraci orecchie.

Il loro sound è un misto di Hawkwind, Beatles, Pink Floyd e altro ancora, il risultato è piuttosto personale e non suona affatto americano. L’autoproduzione non rende giustizia alle potenzialità di questo gruppo, nonostante il disco in mio possesso non abbia una buona qualità di incisione, le composizioni sono interessanti. L’iniziale “Maelstrom” per la verità è un antipasto non troppo riuscito, il brano è un po’ troppo lento, ma se si riesce ad immaginare questa traccia con una produzione più brillante allora ci si accorge che non è così male. Molto beatlesiana “Psychobot”, quanto è ancora pesante l’eredità del Yellow Submarine, bel pezzo. La title track inizia con un giro carico di mistero, davvero intrigante, echi di Hawkwind aleggiano nelle profondità spaziali di questo brano, il gruppo ha sicuramente scelto bene. Anche “Space Pirates” con la sua chitarra acustica ci ricorda sonorità sessantiane, un viaggio avanti e indietro nel tempo. Di tenore inverso è “Starlight Night”, un altro brano di splendido space rock, che avrebbe meritato una produzione migliore. Deliziosa la melodia di “Cosmic Interlude”, un po’ folle e un po’ poetica. Mi piace molto il ritornello iniziale di “Jet Away” che trovo irresistibile, il brano che a me è piaciuto di più. “Light Speed” parte bene, ma non funziona proprio, le musiche non sono male, è il cantato che non sta bene. “Carl Sagan” invece è piuttosto scontata, classica rock song un po’ impersonale. Meglio “Friends” anche se siamo in comunque in calo rispetto ai brani precedenti. Chiude la malinconica “Lost Souls”, bella ed evocativa.

Il mondo dell’underground è pieno di piccole interessanti realtà, che difficilmente possono riuscire ad emergere e che bisogna ascoltare con apertura mentale. Certo spesso le produzioni sono artigianali, il sound è quello che è, ma il songwriting può ripagare i cultori più curiosi. GB

Per un assaggio www.myspace.com/starcruisers


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Web www.rock-impressions.com

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