Incontro per la prima volta questa band americana, che nel frattempo è giunta al suo sesto album. Di solito non cito mai le bio degli artisti, ma questa volta voglio fare un’eccezione, la musica di questo spericolato trio è definita con queste parole: “folli improvvisazioni, ritmi rallentati e groove a valanga”, difficile trovare parole migliori di queste e in un certo senso la recensione potrebbe finire qui, in poche parole c’è tutta l’essenza di questi artisti visionari.

La musica degli Stinking Lizaveta è strumentale e si pone come un ideale crocevia tra il doom psichedelico e lo space rock, con un occhio puntato anche alle sperimentazioni di artisti come i Primus, ma tutto senza appartenere a nessuno dei generi citati, siamo nel campo di una totale libertà espressiva, un territorio in cui si stanno muovendo molti gruppi underground, penso ad esempio agli OSC e a vari gruppi nordici, ma questa corrente sotteranea (e per ovvii motivi molto poco commerciale o radiofonica) sta contagiando a sorpresa sempre più artisti di ogni parte del globo terracqueo. Difficile dire molto altro, perché ogni singolo brano è un caleidoscopio di suoni, i pezzi hanno una loro struttura armonica minima e poi via alle scorribande di chitarra, basso e batteria, ma tutto è molto fruibile. Le ritmiche sono complesse ma mai caotiche, i musicisti sembrano sempre sapere dove andare, nonostante la libertà di fondo, quindi il risultato è che non sai mai cosa aspettarti, eppure funziona.

Difficile prevedere che futuro avrà questo tipo di musica, ma a me piace scoprire che ci sono sempre più artisti come questi Stinking Lizaveta, che non si assoggettano a nessun trend e che cercano di dare libero spazio alla propria creatività, forse non potranno vivere con la loro musica, che purtroppo è destinata ad un ristretto mercato di veri cultori, ma c’è molto bisogno di artisti così ed è una fortuna poterli incontrare. GB

Sito Web + MySpace