L’instancabile ed irrequieto Arjen Lucassen ha dato vita ad
un nuovo progetto, prima o poi doveva succedere e questa volta l’idea
è nata dalla collaborazione con la bravissima singer Marcela
Bovio, che aveva fatto parte del cast di The Human Equation, l’ultima
fatica targata Ayreon. Ma dietro ai due c’è una serie
di ottimi musicisti, anche se parlare di una vera band, quando migliaia
di kilometri (e anche l’oceano) separano i vari partecipanti
al progetto, è un po’ azzardato, segno della globalizzazione
del pianeta? Fatto sta che il progetto è stato portato avanti
via Internet e il disco che abbiamo per le mani è un condensato
di prog metal con molte influenze gothic, in particolare vengono rielaborate
alcune intuizioni di gruppi come gli After Forever (con cui Arjen
ha collaborato), ma la musica dei SOP risulta ugualmente coinvolgente
e suona abbastanza fresca senza disdegnare una certa “commercialità”
che rende appetibile il prodotto anche al grande pubblico.
I dodici brani che compongono l’album sono intensi e ben congegnati
a partire dall’iniziale “Spellbound” (ma che titolo
originale!) si comincia a respirare un aura di mistero e di esaltazione,
pregevole il lavoro tastieristico fornito dallo stesso Lucassen, splendide
le melodie vocali di Marcela che usa con grande abilità vari
registri, a metà strada fra Lana Lane e Kate Bush. “Passion”
è il primo singolo e il titolo non poteva essere più
azzeccato, un crescendo iniziale lancia un gothic metal ora intenso
ora etereo e sognante, dalle buone potenzialità commerciali,
ma non così incisivo come forse il gruppo avrebbe voluto. Ogni
tanto compare anche un violino stregato che da un tocco spettrale
molto ficcante. “Deceiver” è un lento atmosferico
che ricorda un po’ gli Ambeon. Non è possibile fare un
track by track, tante sono le cose che ci sarebbero da dire, ma il
resto del disco non si discosta molto dalle coordinate che abbiamo
già delineato. Comunque ripetuti ascolti sono indispensabili
per metabolizzare tutte le complesse sfaccettature dell’album.
Il cd uscirà anche in edizione limitata con bonus dvd con video
di “Passion”, making of e altro ancora, imperdibile per
i fan dell’olandese volante.
Personalmente non vedo il motivo di cambiare continuamente nome, mi
sembra un vezzo che non aiuti i seguaci di Lucassen e poi sarebbe
come affermare che un gruppo o un progetto non possano cambiare obbiettivo
nel corso della loro vita, ma che siano sempre costretti a ripetere
determinati cliché, è un’idea che mi piace veramente
poco, ma si sa. Arjen riunisce genio e sregolatezza, perdoniamogli
i capricci e godiamoci la sua musica visionaria e sempre emozionante.
GB
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