Mi chiedo spesso che cosa abbia Genova di così speciale, in
quanto grandiosa città produttrice di gruppi (o come si chiamavano
negli anni ’70 “complessi”) Progressive Rock. L’aria
del mare, i vicoli, il cibo, il vino, la gente…Non so, resta
il fatto che sin dagli anni ’70 ad oggi è sempre stata
una fucina continua di grandi musicisti al riguardo. Prima o poi riuscirò
a capirlo, altresì bene accetti sono anche i vostri suggerimenti.
I Struttura & Forma li incontriamo solo oggi nei scaffali di dischi
a dispetto del loro anno di formazione, il lontano 1972. L’incontro
tra i chitarristi Franco Frassinetti e Giacomo Caliolo avvenuto in
una sala prove del centro storico, annessa ad un noto negozio di strumenti
musicali, è stato galeotto. Il nome Struttura & Forma lascia
presagire una certa intellettualità di base, una cultura che
negli anni passati è stata abbondantemente trattata, relegata
ad un contesto che ha supportato il Progressive Rock fino a renderlo
un genere a se stante e ben definibile. Numerose le date live nel
tempo, alcune delle quali con artisti importanti come Francesco De
Gregori. Dopo aver sperimentato nel Prog Rock, nel tempo il gruppo
vira verso il Jazz Rock e va incontro anche a defezioni e stop. Oggi
sono formati da Franco Frassinetti (chitarra), Giacomo Caliolo (chitarre),
Marco Porritiello (batteria), Stefano Gatti (basso) e Klaudio Sisto
(voce).
In definitiva “One Of Us” è il loro album d’esordio,
con Beppe Crovella ospite nel disco assieme al suo mitico Mellotron.
L’artwork a cura di Roberto, Davide e Vincenzo Leoni è
ricco di info, foto e testi con 18 esaustive e gradevoli facciate.
Il disco si apre con un suntuoso strumentale dal titolo “Worms”
registrato nel 1972, questo proprio per sottolineare con orgoglio
le proprie radici. Il cantato nelle successive canzoni è prettamente
in inglese, salvo tornare nel 1972 con la conclusiva bonus track “Il
Digiuno Dell’Anima” in lingua madre. Succede “Symphony”,
fra Mellotron e chitarre dedite a melodie capaci di soddisfare l’ascoltatore
grazie a riff gradevoli e assolo di notevole tecnica. Prog Rock roboante,
colmo di sonorità in perfetto stile. All’ascolto si può
godere anche della cover del brano “Lucky Man” dei maestri
Emerson Lake & Palmer.
Hard Prog per “Kepler” e Psichedelia nella title track
“One Of Us”, a testimonianza di una cultura musicale a
tutto tondo dei componenti. Dai tratti Funky la breve strumentale
“Kyoko’s Groove” per poi lasciarsi andare in uno
sciolinare di chitarre e Mellotron. Più canzone la successiva
“Indios Dream”, ancora una volta sorretta dalle chitarre.
Buono il lavoro in fase ritmica in “Fasting Soul” mentre
“Amsterdam” tenta una ricerca stilistica differente, molto
vicina a quella dei svedesi The Flower Kings per intenderci. Dolce
e melodiosa la strumentale “Acoustic Waves”, chiusura
del disco ufficiale per poi giungere alla succitata bonus track “Il
Digiuno Dell’Anima”.
Un debutto che grazie all’esperienza dei componenti, lascia
a bocca aperta per professionalità e freschezza dei suoni.
Ora speriamo soltanto di non dover attendere molti anni per un successivo
album da studio, e mi auguro anche che raccolgano i dovuti consensi.
Altro tassello prezioso dell’infinito mosaico Progressive Rock
Italiano. MS
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