A molti nostri lettori non sarà sfuggito il nome di questo
chitarrista, che dagli anni ottanta è stato parte integrante
delle performance dal vivo dei Genesis, ma ha suonato spesso anche
nei dischi solisti di Collins, Banks e Rutherford. Questo è
il nono disco solista di Daryl, anche se è il primo ad entrare
nel mio lettore cd. Da quanto leggo nella sua bio, Stuermer si è
dedicato principalmente al jazz con la chitarra classica, con qualche
incursione nel rock, in questo nuovo lavoro invece ha imbracciato
la chitarra elettrica e quindi il sound è molto più
rock, anche se l’album in questione è prima di tutto
un concentrato di fusion.
Quindi nelle dieci traccie che compongono questo Go non dovete certo
aspettarvi del prog e nemmeno del rock diretto, questo è un
disco strumentale pieno di feeling e di passione per l’improvvisazione,
Stuermer è veramente bravo e pennella degli assoli pieni di
luce e di pathos, il problema è che è un disco simile
a centinaia di altri dischi fusion, prendete Al Di Meola, Allan Holdsworth
o Pat Metheny, per carità non intendo dire che suonano tutti
allo stesso modo o che si assomigliano, ma la loro musica è
molto simile, questo è per indicarvi cosa vi dovete aspettare
da questo cd.
Daryl è davvero bravo a suonare, non c’è niente
da dire e la sua musica è vitale e pulsante, solo che deve
piacere il genere per poter ascoltare un disco come questo di fusion
strumentale, insomma è un bel disco, ma non è proprio
per tutti. GB
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