I Sun Travellers hanno la base ad Amsterdam in Olanda e sono formati
da Gian Luc Giustiniani (chitarre e basso), Gordon Todd (voce), Paul
Ehn (voce, tastiere, chitarra, percussioni) e Tom Pettit (batteria).
In “Excursions” si parla di Rock e si vanno a toccare
argomentazioni care agli anni ’70 e a band come Pink Floyd o
Tangerne Dream. In realtà oggi diremmo che i Sun Travellers
si ispirano ai Porcupine Tree, anche se prevale la componente melodica
degli anni ’70.
Le chitarre spesso e volentieri ricordano quelle di Gilmour ed ascoltando
l’iniziale “A Thousand Stars” se ne ha gia una conferma.
Musica anche di facile assimilazione, grazie a ritornelli orecchiabili,
il tutto accompagnato da buone ritmiche ed ottimi solo di chitarra,
non tanto per la tecnica esposta, quanto per il groove. Un esempio
efficace è “Calypso”. Non ci sono suite, come un
disco di Prog Psichedelico spesso richiede, questo per sottolineare
che la musica è al servizio della melodia diretta, senza troppi
giri a vuoto. Quello a mia disposizione è un demo e devo riportare
per l’onore della cronaca il fattore del suono non proprio bilanciato,
comunque sufficientemente pulito. I Pink Floyd sono molto evidenti
in “Shades Of Madness”, però quelli ultimo periodo
e non dei primi anni ’70 o fine anni ’60. Per chi li conosce
posso paragonarli ai norvegesi Fruitcake di Paul Sovik.
Le melodie sono esaltate anche da cori femminili. C’è
un'altra pecca nel demo alla quale non posso esimermi dalla sottolineatura,
è quella di un mixaggio spesso assassino, ma quello che a noi
interessa fondamentalmente è la musica. “Skywalker”
è arrangiato benissimo, sia nella voce (filtrata o clean),
nei cori e nel viaggio psichedelico in cui ci conduce. I Sun Travellers
dimostrano di avere buone idee e di mettere avanti l’anima piuttosto
che la tecnica. Spesso ci si ritrova ad ascoltare ad occhi chiusi
e questo è sinonimo di perfetta vibrazione con chi suona. Ci
sono alcuni passaggi a vuoto nel senso che si va ad attingere anche
nel Rock più ascoltato e sfruttato, tuttavia il contesto rimane
sempre gradevole, come in “Miss Escapade”, un anello che
si sgancia dal contesto psichedelico precedente, per analizzare un
soft Pop in stile anni ’80. “Spirit Dance” torna
con lo slide a far vibrare le corde dell’anima, per cui nuovamente
Floyd, questa volta periodo “Meddle”. Le argomentazioni
planetarie come “Astronomy Domine”, oppure “Try
To Kiss The Sun” dei tedeschi RPWL o proprio il logo di questa
band stessa, fanno si che nella Psichedelia di tutti i tempi il sole
ed i pianeti ricoprano un ruolo fondamentale d’ispirazione.
La musica rispecchia questo, un viaggio solare ed emotivo, fra passaggi
sublimi ed alcuni inflazionati, per un totale di quarantuno minuti
di intrattenimento suddiviso in dieci tracce.
Consiglio di dare loro un ascolto, magari contattando la band nel
sito e questo è un consiglio che mi sento di dare più
a coloro che fanno di Gilmour e soci un credo di vita. Altresì
consiglio alla band di trovare un proprio baricentro, perché
passare da “One Of This Days”a un Pop anni ’80 è
quantomeno fuorviante e disgregante. Ottimo lavoro comunque ed un
piacere , quello di conoscere una band che ama suonare con il cuore.
Bravi MS
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