La Frontiers ha messo a segno un altro colpo grosso nell’hard
rock melodico, dopo Journey, Toto ecco arrivare i Survivor. Senza
dimenticare che hanno firmato con loro anche nomi del calibro di Glenn
Hughes, Bob Catley e RTZ. Questo ha portato la label partenopea direttamente
nell’olimpo del AOR, un motivo di grande orgoglio per tutti
i veri amanti del rock.
Ma torniamo al nuovo atteso capitolo della saga del gruppo che tutti
ricordano per la fortunata Eye of the Tiger, tema portante di un film
della serie di Rocky diventato all’epoca un vero tormentone.
Quello dei Survivor è un rientro rimandato di dieci anni e
che vede la pesante assenza di Jim Peterik (sempre più impegnato
coi Pride of Lions) rimpiazzato comunque da Chris Grove, che fa bene
la sua parte. Alla voce non c’è il singer originale,
che sembrava dover rientrare, ma l’ottimo Jimi Jamison, per
il resto c’è la chitarra sempre emozionante di Frankie
Sullivan. L’unica nota dolente è la produzione della
sezione ritmica che non è così brillante come avrebbe
meritato.
Ma le nuove canzoni sono molto belle e catturano l’ascolto fin
dalla prima volta. Sono proprio i Survivor al meglio della loro forma
e non sembrano nemmeno passati così tanti anni. Godetevi le
melodie stellari di “Reach” o il ritmo incalzante di “Fire
Makes Steel”, la trascinante ultraclassica “Nevertheless”
o la classe di “Seconds Away”, ma ogni brano merita una
menzione, in particolare a me è piaciuta l’energia contagiosa
di “Don’t Give Up”. Comunque è un disco bello
dall’inizio alla fine e ogni amante di questo genere non deve
lasciarselo sfuggire. GB
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