Rock Impressions

Syn SYN - Syndestructible
Umbrello Records

È incredibile pensare che un gruppo si riformi dopo quarant’anni per incidere il primo album! Miracoli del nuovo millenio? Di sicuro solo Chris Squire (Yes, Conspiracy) e Steve Nardelli sanno i motivi che li hanno spinti ad affrontare questa impresa e noi ci troviamo per le mani questo cd. I Syn sono stati fra i primi gruppi a sperimentare il nascente prog a metà degli anni ’60, hanno diviso il palco con tutti i grandi dell’epoca, ma non sono mai arrivati al debutto discografico. Squire poi darà vita agli Yes insieme a Jon Anderson, il resto è storia. I nuovi Syn oltre ai due fondatori hanno in formazione il tastierista Gerard Johnson e i fratelli gemelli Paul (Oasis) e Jeremy Stacey (Sheryl Crow, the Finn Brothers).

Lo scorso anno i riformati Syn hanno pubblicato un doppio cd Original Syn con materiale d’epoca e rare tracks e oggi escono con materiale nuovo. Syndestructible si compone di sette tracce mediamente lunghe, la prima è un breve intro, mentre “Some Time, Some Way” è il primo vero brano e mostra un sound in bilico fra tentazioni brit pop alla Beatles e strutture prog non troppo complesse, in altre parole belle melodie chiuse in contesti non banali e molta malinconia. “Reach Outro” affronta la psichedelia e ricorda molto i Pink Floyd, un lento viaggio onirico con il basso di Squire che primeggia. “Cathedral of Love” è il primo singolo, un brano edulcorato che per la verità non da particolari emozioni, nostalgia dolciastra e mielosa che è solo l’ombra di quello che i grandi del prog hanno saputo fare, le parti strumentali non sono male, ma ripeto c’è chi ha fatto meglio. Molto sixties e pop è anche “City of Dreams” un inno al peace & love tanto in voga in quegli anni. Con “Golden Age” vengono citati anche gli Who e siamo lontani dal prog. Chiude la lunga “The Promise” che si sviluppa in un discreto crescendo su arie sempre molto old fashioned, comunque il pezzo più riuscito del disco.

Un disco nel suo complesso molto piacevole e che farà rumore in patria, per il resto credo che dopo un’attesa così lunga sia lecito aspettarsi qualcosa di un po’ più sostanzioso, magari col prossimo album? GB

Artisti correlati: Yes, Conspiracy



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