Il percorso artistico di Paola è lungo e ricco di esperienze,
anche se i primi passi di fine anni settanta risultano incerti. Inizialmente
l’ambito è prog, poi la Tagliaferro col tempo si è
spostata verso la musica etnica e spirituale senza perdere il gusto
per la ricerca e la sperimentazione, che animano da sempre il suo
cammino. Non a caso le due bonus tracks sono “Moonchild”
dei King Crimson (tra l’altro il disco è presentato dalla
moglie di Greg Lake) e “To Absent Friends” di Bernardo
Lanzetti (Acqua Fragile e PFM), che nell’album interpreta il
brano insieme a lei.
La genesi di Fabulae è durata circa sei anni, un tempo in cui
Paola ha cercato di interiorizzare sempre più a fondo le musiche
che ascoltiamo in questo inusuale album. Già il formato a libro
è pregevole e la grafica raffinata. Il genere proposto spazia
dalla musica etnica dal sapore sciamanico e ancestrale, infatti vengono
usati strumenti tradizionali, e un minimo accenno di elettronica,
a testimonianza del fatto che la musica che ascoltiamo ha sì
le radici nel passato ma vuole anche essere attuale, se non guardare
al futuro. La tradizione indiana e le filosofie orientali sono uno
spunto importante per la comprensione di questo lavoro, anche se nell’approccio
di Paola non manca uno spirito tipicamente occidentale. In questo
senso penso che Fabulae si possa accostare alle proposte di alcuni
artisti promossi dalla label francese Prikosnovenie, specializzata
in queste sonorità, che in alcuni casi possiamo definire “faerie
music” (anche chiamata fairy). Discorso a parte va fatto per
la scelta di cantare in inglese, devo dire che avrei preferito di
gran lunga l’italiano, perché anche se formalmente la
pronuncia è corretta, non suona mai fluida e naturale.
I brani sono separati dal suono di pagine che si sfogliano, in più
l’artwork a libro, le illustrazioni, gli scritti proposti, tutto
concorre ad un coinvolgimento totale dell’ascoltatore. Manca
solo l’olfatto, però a questo possiamo sopperire con
un buon incenso e la magia è servita. GB
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