Rock Impressions

Tea For Two - Twisted TEA FOR TWO - Twisted
QuiXote Music
Distribuzione italiana: ?
Genere: Prog
Support: CD - 2006

I Tea For Two sono un trio tedesco nato nel 1984, ad oggi col presente Twisted hanno pubblicato tre dischi in studio più un live e fanno parte di quella lunga schiera di gruppi retti solo dalla passione pura per la musica, che vivono in un mondo tutto loro, seguiti prevalentemente dai loro fans e da una cerchia di appassionati dai gusti raffinati. Dico questo con una certa dose di rammarico, perché penso che le potenzialità di questa band siano molte.

Il loro sound paga un grosso tributo ai Jethro Tull, sia per la presenza massiccia del flauto, sia per la voce del singer, ma anche per una miscela di hard rock, melodie celtiche e una decisa propensione prog che hanno contraddistinto anche il gruppo di Anderson. Detto questo devo riconoscere che i TFT non sono dei cloni, piuttosto danno una loro personale interpretazione di un certo modo di fare musica.

Da tutto questo nasce l’album che sto recensendo, una raccolta di dieci brani veramente interessanti e ricchi di sfumature. Le danze vengono aperte proprio da un flauto etereo che lancia la solare “Spanish Nights”, un brano dal sapore vagamente commerciale, nel senso che gioca a mescolare il flamenco col rock, non è proprio un’apertura che convince, ma dimostra che il gruppo esprime delle ottime melodie. Già molto meglio è la seguente “Soundscapes”, che inizia con delle melodie delicate e poi cresce di intensità e spessore, fino ad assumere dei connotati carichi di tensione e mistero ed ecco l’anima più prog emergere con prepotenza. I fantasmi dei Jethro balzano fuori invece da “Out in the Sun” che non avrebbe sfigurato di certo su un album come Songs From the Wood. “Last Drink” è un brano strumentale per solo pianoforte e, come fa intuire il titolo, è un notturno intimista e introspettivo. Molto originale è “Autumn” dove emerge una slide acustica su un tessuto fra il folk americano e il prog, veramente interessante. “Hold On” invece gioca la carta del blues, ma anche in questo caso si tratta di un tentativo personale e per niente scontato. In apertura di “On My Way” torna a predominare il pianoforte, ma poi il brano si trasforma in un classico neo prog abbastanza intenso, ma meno originale delle cose precedenti. Melodie celtic rock pulsano nella strumentale “Scar Folk”, che dal vivo deve avere proprio un bel tiro. Dopo tanta energia sembra giusto mettere questa delicata “Why?”, ma per fortuna è un episodio davvero breve. In chiusura troviamo la lunga e strutturata “Come What May”, il gruppo si congeda con uno dei brani migliori del disco.

Forse non saranno molto innovativi, ma di sicuro i Tea For Two sono originali e la loro musica è molto piacevole da ascoltare, non esitate a cercarli. GB

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Web www.rock-impressions.com

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