Tan
Cerca Del Sol è il disco di debutto di questo quartetto madrileno,
che si ispira vagamente ai Tool e agli Incubus, un rock alternativo
con tinte prog cantato in spagnolo. La band ha anche supportato i
tedeschi RPWL e in patria sta raccogliendo molti consensi e si presenta
ora sul mercato internazionale.
Ascoltando questo concept sul riscaldamento del pianeta e sull’autodistruzione
della Terra, si sente un gruppo pieno di buona volontà, ma
con ancora scarsi mezzi espressivi. “Microcosmos” apre
l’album con scarsa incisività, le strutture non sono
abbastanza complesse e la melodia del refrain non mi convince. Non
è meglio la title track, che è un po’ più
drammatica del brano precedente, ma è ancora musica in cerca
di identità. Un po’ meglio è “Universo Visual
Incongruente”, ma siamo ancora lontani dalle alchimie dei gruppi
a cui la band iberica vuole fare riferimento. Nemmeno l’hard
rock di “Autoeyección” mi fa cambiare idea, anche
il cantato è tutto uguale, non c’è espressività,
dopo quattro brani sembra che le linee melodiche del vocalist e tastierista
Mariano Fugillo siano tutte uguali. “Paralelo” è
giocata su una chitarra acustica e questa un po’ mi prende,
ma niente che faccia gridare al miracolo. Fra alti e bassi il cd continua
per un’altra manciata di brani che non aggiungono molto a quanto
già espresso e mantengono un giudizio complessivo abbastanza
negativo. Il disco contiene anche un divertente video della title
track, con animazione 3D.
Tan Cerca Del Sol non è un brutto disco, ma manca di quel qualcosa
che lo renda veramente interessante, sia a livello di songwriting,
che di esecuzione, forse il gruppo in futuro potrebbe anche tirare
fuori un po’ di anima e farmi ricredere, ma questa partenza
non promette bene. GB
Sito Web +
MySpace
|