Rock Impressions

Them Philosophy - Though Before Action THEM PHILOSOPHY - Though Before Action
Uk Division
Distribuzione italiana: Kick Agency
Genere: Nu-Metal
Support: CD - 2008

Nati nel 2005, i Them Philosophy, entrano in studio due anni dopo per la realizzazione dell'album "Thought Before Action", prodotto da Leonardo Magnolfi, ed uscito lo scorso Gennaio per UK Division. Dopo vari cambi di formazione la band è arrivata a maturare esperienze musicali d’ogni genere, fino al raggiungimento di un solido equilibrio nella creazione di una sorta di amalgamato crossover di ognuno di essi. Ed è proprio questa sonorità accattivante e ben fusa, che ne determina il successo, sia di piazza, grazie alle numerose performances nei migliori locali d’Italia e d'Europa come il Progresja di Varsavia, il Viper Room di Vienna, il Boogaloo di Zagabria e nel celebre festival Wave Gotik Treffen a Lipsia, sia nella frizzante qualità che esce incandescente ed ammaliante già dalle prime note di questo album.

Lo si potrebbe definire un mix tra hardcore rimordernizzato, industrial-noise con una occhio puntato sull’elettronica, il tutto sulle potenti basi del nu-metal, melodico ed incisivo allo stesso tempo. Il tutto è reso ancora più caratterizzante e magnetico dalla potente voce della cantante, Elisa D’Andrea, la cui personalità musicale esce vincitrice in ogni brano da lei interpretato, a volte pulita altre nervosa e martellante, graffiante o profonda, sempre dinamica sia nei brani in inglese che in quelli in italiano.

Ci sono canzoni esaltanti che paiono degne eredi dei brani più celebri dei Guano Apes, addirittura più incisivi e violenti musicalmente, in cui ritmiche forsennate e screamo si mescolano dando forma e sostanza imponenti. Tra tutte colpisce Sense Of Absence, incalzante scarica adrenalinica in musica. Poi c’è Please, a metà tra la melodia indie iniziale, una strofa pop-punk, e l’hardcore più infuriato seguente; Mother S., di cui colpisce il ritmo continuo del basso a fare da veicolo delle influenze differenti, anche qui ben mescolate tra loro; En Soft, parte 1 e 2, in entrambi i casi più pop, ma sempre interessanti e dotate di quell’improvvisa svolta degna di nota, che sembra proprio essere la caratteristica più interessante della band. Vertigo si destreggia tra l’essere soavemente orecchiabile e martellante, impressionante nel growl dell’assai abile interprete Elisa. Where Is The Limit rappresenta le sonorità più noise, mentre Previous Time propende più verso una sorta di mix tra il metal più moderno e il garage, epica nel finale hardcore. Magdalena la segue a ruota, mentre House Of Mirror è un incessante e violento insieme di suoni franchi e decisi. La miglior canzone dell’album risulta senza dubbio Come La Mafia, sempre a cavallo tra i generi più differenti su base metal, ma dall’inizio industrial-elettronico, minimale e lieve, per poi sfociare nella rabbia più esagerata, hardcore e punkeggiante insieme.

I Them Phylosophy si dimostrano così una band molto interessante e sbalorditiva in quanto a capacità tecniche di tutti i suoi componenti nel navigare amabilmente tra generi musicali differenti senza patirne le sbavature, né subirne gli eccessi. Da seguire con devozione. IR

Interviste: 2009

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I romani Them Philosophy si formano nel 2005 per il volere di Ivo Di Marco, chitarrista della band, da subito coadiuvato dalla voce di Elisa D’Andrea. La band dopo svariate ricerche, si stabilizza oggi nella line up con Claudio Angelucci al basso e con Michael Masci alla batteria al posto dei defezionati Carlo Bellotti ed Alessandro Ceccacci. Il quartetto per anni ha avuto una intensa attività live ed il risultato si sente nella musica. Il Rock alternativo proposto è tecnico ed allo stesso tempo fruibile.

Voce femminile dunque, quella della carismatica Elisa, buona interprete di sonorità a tratti violente e grezze ed a volte più ricercate. Ben si districa fra cambi repentini di umore.
“Please” mette subito le carte in tavola, mentre “Mother S.” sorprende anche con qualche intervento Punk, alternandosi con un Rock più minimale ed orecchiabile. Lo stile dei Them Philosophy è dunque ricco di personalità e di certo non si sofferma nelle banalità.
Malinconica ed alternativa è “ Sense Of Absence” con una prestazione sia vocale che strumentale davvero sopra le righe. Il cantato si alterna fra la lingua inglese e quella italiana, pur propendendo verso la prima.

Graffiano dentro con “En-Sof 1”, uno dei frangenti più interessanti dell’intero disco che è composto da dodici brani per una durata totale di 35 minuti. Molta adrenalina e rincorse strumentali disperate, luci e buio, lampi e tuoni nella nostra mente. Vengono trattati anche argomenti importanti, “Come La Mafia” ne è un esempio, ma si cerca di cogliere anche altri aspetti dell’essere umano e del proprio comportamento, come ad esempio la propria stupidità. Quello che in definitiva colpisce di più in tutto il lavoro è la ricerca della musicalità spiazzante, un altalenarsi fra schiaffi e baci ma con cura per i particolari e l’armonia. Il Rock ha tantissime ramificazioni, l’Alternative Rock è un calderone di stili, per cui generalmente non è di facile assimilazione, ma spesso e volentieri (se fatto bene) mette d’accordo tutti.

In questo caso siamo ancora di più orgogliosi nel dare un buon giudizio, perché stiamo parlando di una band italiana. Segnatevi i Them Philosophy daranno il filo da torcere a molti altri prodotti del genere e a band dal nome più importante. La produzione sonora poi aiuta il tutto. MS

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