Fra i gruppi underground dell’affollato panorama gotiko un posto
privilegiato lo meritano i Collide, che hanno saputo esprimere un
sound piuttosto originale, talvolta ripetitivo, ma comunque sempre
teso a trovare una propria dimensione. Karin e Statik che sono i due
responsabili del gruppo insieme a Dean Garcia dei Curve, un altro
gruppo con una reputazione di tutto rispetto nel panorama dark degli
anni novanta, hanno dato vita ai The Secret Meeting.
La musica proposta ovviamente parte dall’esperienza accumulata
nei gruppi di origine, dai Collide arriva la sensualità esasperata
di Karin unita a certe soluzioni quasi etniche, i Curve portano tutta
l’esperienza con ritmi vicini alla dance alternativa unita a
tensioni industriali, ne esce un groove ipnotico, dove la sensualità
accarezza con voluttà l’ascoltatore e lo travolge di
emozioni. La musica è pulsante, più che strumenti si
sentono rumori che i musicisti riconducono ad un linguaggio musicale
raffinato e sofisticato. Eleganza e depravazione sembrano mescolarsi,
alternarsi, dividersi e congiungersi. Ma a mio modo di vedere mancano
almeno due elementi che mi sono sempre piaciuti molto nella musica
dark: la malinconia e la poesia, quest’ultima anche quando è
malata o disperata.
Il disco viaggia su sonorità che alla lunga si ripetono, un
difetto che già avevo notato nei Collide. Ripeto questo è
un album molto suggestivo, notturno, sexy, ci sono degli episodi notevoli
come “Beautiful Noise Machine”, che sembra proprio il
manifesto del progetto o la turbolenta “Blaker Than Blue”,
mentre il brano che mi è piaciuto di più è “Imaginate”,
però a me manca un quid in più. Un grande album, bello,
elegante, riuscito, ma anche piuttosto freddo. GB
Per un assaggio: www.myspace.com/thesecretmeeting |