La neonata Revisited Records, costola della Inside Out specializzata
in ristampe e riesumazioni di lusso, ha voluto celebrare un eroe troppo
sottovalutato del panorama hard rock dei seventies, un certo Paul
Gurvitz che ha fatto parte di vari progetti e ha lasciato un’importante
eredità musicale, anche se temo oggi siano in pochi a ricordarsi
di lui. Il primo dei tre titoli proposti dalla label è il quarto
album (che curiosamente riporta il titolo “3”) mai pubblicato
dei Three Man Army.
Paul Gurvitz alla fine degli anni ’60 ha formato i Gun (ha cantato
con loro per un breve periodo anche un certo Ian Anderson), che incidono
due ottimi dischi e stanno per fare il grande salto con un singolo,
“Race with the Devil”, in testa alle charts e un contratto
pronto con la CBS, ma Paul viene chiamato da Buddy Miles e parte per
l’America. Dopo un progetto con Brian Parrish con cui incide
altri due dischi, Paul insieme al fratello Adrian e al batterista
Tony Newman (Jeff Beck) fonda i Three Man Army (prima di Newman suonava
con loro un certo Carmine Appice). Tutto questo per dare la misura
di questo personaggio, che ha suonato con alcuni dei nomi più
significativi di quel periodo.
Il primo album del gruppo porta il titolo di “A Third of a Lifetime”,
segue “Mahesha” e infine “Two”, che chiude
la discografia "canonica" della band. Newman andrà
alla corte del Duca Bianco e i fratelli Gurvitz si uniranno a Ginger
Baker per fondare i Baker Gurvitz Army. Il disco ha un sound piuttosto
datato, essendo materiale d’epoca, che non è mai stato
pubblicato e che quindi non ha goduto di particolari aggiustamenti
sonori, ma conserva tutto il fascino di un disco degli anni ‘70
con alcuni momenti assolutamente imperdibili. Per lo più sono
canzoni brevi e molto varie con alcuni momenti molto hard come l’iniziale
“Three Days to Go” o meglio ancora l’anthemica “Jubilee”
e altri molto orecchiabili come la bluesy “Dog’s Life”
o la ballatona finale “You’ll Find Love”, come era
consuetudine in quel periodo, ma si sente anche che manca la grinta
degli esordi. Nonostante questo resta un documento molto affascinante
di un’epoca d’oro che ha ancora parecchi estimatori che
sicuramente non vorranno farsi scappare questa chicca. GB
Artisti correlati: Paul Gurvitz, Baker Gurvitz Army
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